Appena i cittadini si accorgeranno che il Senato non elettivo non riempe la pancia, per Renzi e il pd sarà finita

La riforma del Senato voluta fortemente dal governo Renzi, lascia parecchio perplessi visto che con la crisi economica ancora in atto le priorità sembrerebbero essere altre.

Preoccupa, inoltre, fortemente il rischio di una svolta autoritaria soprattutto nel momento in cui al Senato non elettivo si affianca una Camera di Deputati nominati con il sistema delle liste bloccate senza che i cittadini possano esprimere la loro preferenza.

Secondo alcuni sondaggi la maggior parte degli italiani sarebbe favorevole ad un Senato eletto a suffragio universale.

Se il problema era quello della riduzione della spesa, si potevano ridurre i 630 deputati, addirittura dimezzandoli, e lasciare il Senato elettivo.

Appena i cittadini si accorgeranno che il Senato non elettivo non avrà nessun risvolto sulla crisi economica e che la parola “riforme” è un vocabolo privo di significato, uno slogan per riempire il vuoto silenzioso di chi non sa che dire, allora per Matteo Renzi e il PD sarà finita e Renzi potrà tornare al proprio lavoro da cittadino comune.

Grazie al ‘canguro’ bocciato emendamento su Senato elettivo

La giunta per il regolamento ha dato via libera all’appllicazione della procedura che consente di eliminare gli emendamenti analoghi o affini a quello bocciato dall’ aula. Lega, 5 stelle e Sel contrari. L’aula ha bocciato l’emendamento a prima firma  Minzolini-Forza Italia- che manteneva il Senato elettivo. I contrari sono stati 171, 114 i sì e 8 gli astenuti. All’emendamento erano favorevoli i dissidenti di Forza Italia, Gal, M5S, Sel e Lega. Hanno votato a favore anche il frondista del Pd Corradino Mineo, Mario Mauro di Per l’ Italia e Antonio Azzolini di Ncd, tutti in dissenso con il gruppo. 

Dopo i 1400 saltati ieri, oggi già un centinaio di emendamenti e’ stato eliminato e la prospettiva che il si’ del senato arrivi entro l’8 agosto non sembra più cosi’ irrealistica.

In ogni caso Renzi e’ convinto che il ddl sara’ aprovato, e via web  assicura: approveremo la riforma in prima lettura, nonostante le urla e gli insulti di queste ore”,  Le riforme – aggiunge – non sono il capriccio di un premier autoritario, non lascio il futuro ai rassegnati. “questa e’ la volta buona, costi quel che costi”.

La ragione per cui le riforme del Senato e della legge elettorale vengono prima di tutto

Renzi NapolitanoLa ragione per cui le riforme del Senato e della legge elettorale vengono prima di tutto?

Qualcuno si stupisce che il governo Renzi, in una situazione economica drammatica, dia la priorità alla riforma del Senato e della legge elettorale. La spiegazione di questa apparente incongruità sarebbe, secondo l’articolo di Marco Della Luna pubblicato su www.nocensura.com, chiara, purtroppo.

Articolo inquietante da leggere con attenzione.

Siamo messi proprio bene! Per capire se ci sono le coperture facciamo fare i conti al Commissario dello Stato

Totò. Mi faccia il piacereVero è che nella vita non si finisce mai di imparare, ma quello che si sta verificando in queste ore non lo avevo mai sentito.

Per verificare se una manovra economica ha la copertura finanziaria si chiede agli uffici del Commissario dello Stato.

Accorpamento delle Camere di Commercio in Sicilia

Unioncamere ha varato l’autoriforma del sistema camerale. La riorganizzazione entro l’autunno.

Sul processo di aggregazione degli enti camerali siciliani pesa il fardello delle pensioni: nell’isola a differenza del resto del Paese, sulla base di una legge della Regione, sono le Camere di commercio a pagare le pensioni per un totale di 24 milioni l’anno. Una via d’uscita potrebbe essere quella di creare un apposito fondo pensione cui la Regione contribuisca con fondi propri.

ATTENZIONE!! Stipendi pagati ma rimborsi irpef al 65%

Controllate il cedolino e il calcolo fatto dal vostro caf per l’eventuale rimborso irpef.

Per incapienza del monte ritenute IRPEF, infatti, non è stato possibile liquidare per intero i risultati fiscali da mod 730 a credito dei dipendenti.

Eventuali differenze dovrebbero essere liquidate con le successive elaborazioni stipendiali.

Il prepensionamento con i requisiti pre-fornero verrà introdotto in un apposito DDL

PensioneIl prepensionamento con i requisiti pre-fornero verrà introdotto in un apposito DDL  organico che verrà esaminato in commissione Affari istituzionali

Del resto, con il penalizzante sistema di calcolo della pensione che il governo avrebbe voluto inserire con la stessa norma, quanti avrebbero scelto il pensionamento anticipato sapendo di perdere almeno il 30% sulla pensione finale?

Finanziaria ter. Dilettanti allo sbaraglio. Emergono problemi di copertura finanziaria. Il governo propone un nuovo mutuo

Ars-vuota-foto-di-giorgio-ciaccio-624x300La copertura finanziaria della norma non sarebbe affatto certa. Così, ecco la corsa in piazza Principe di Camporeale per un colloquio col Commissario dello Stato Carmelo Aronica.

E il prefetto avrebbe confermato i dubbi di tanti parlamentari. 

Al ritorno in Aula, Crocetta ha minimizzato, parlando della necessità di operare una riscrittura tecnica che passasse da qualche taglio (forse anche sull’articolo 27, l’ex tabella h) e da un nuovo mutuo da 40 milioni.

Crolla anche uno degli articoli che doveva rappresentare un fiore all’occhiello della manovra: quello sul contributo di solidarietà alle pensioni. Le tabelle portate in Aula dal governo, infatti, presentavano persino degli errori di calcolo.

Fallisce la rapina ai danni dei dipendenti regionali. Stralciato l’art. 24 con il nuovo sistema di calcolo RETROATTIVO delle pensioni

Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha dichiarato improponibile l’articolo sui prepensionamenti dei dipendenti regionali che avrebbe consentito a centinaia di impiegati di mettersi a riposo con i requisiti pre Fornero, all’età di 61 anni.

La norma sarà stralciata perché formalmente non è passata all’esame della commissione di merito.

Cade anche un articolo sui cui era esplosa l’ira dei sindacati: Cobas e Sadirs contestavano la disposizione che imporrebbe il calcolo contributivo della pensione anche a chi è stato assunto prima del 2003. Tesi accolta da diversi deputati.