Cgil, Cisl e Uil preannunciano la presentazione di una proposta dell’Aran sulla riforma del Famp

imagesL’Aran ha proposto alle Organizzazioni Sindacali un calendario di incontri che andrà dal 14 luglio al 10 agosto prossimi, preannunciando la presentazione di una proposta sulla riforma del Famp. Lo fanno sapere con una nota unitaria i dirigenti di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fp.

“Non si parlerà, quindi, per il momento – SI LEGGE NELLA NOTA – di ripartizione del Famp secondo l’art. 89 c.3 dell’attuale contratto con l’aggravio delle innumerevoli estrapolazioni a monte che ridurrebbero notevolmente le risorse da destinare ai piani di lavoro e alle contrattazioni integrative”.

Commento

Sembrerebbe che i dipendenti regionali debbano ringraziare.

Ma in quale parte del CCRL 2002-2005 sono previste le estrapolazioni a monte a parte quelle previste per Beni Culturali e Forestale?

Non sarebbe stato meglio chiudere subito l’accordo famp 2014 senza alcuna estrapolazione, se non quelle contrattualmente previste, e poi sedersi a parlare di contratto e di modifica del famp?

Giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione siciliana. La Corte dei Conti recita il solito copione

COMUNICATO STAMPA

Palermo 4 luglio 2014
Ieri, in occasione del Giudizio di parificazione del Rendiconto Generale della Regione Siciliana, è andata in scena l’ennesima riproposizione della farsa di ogni anno.

Per i politici si è trattato del solito rimproverino, una tiratina di orecchie. Nulla di nuovo. Paroloni, raccomandazioni, inchini e salamelecchi. Alla fine ite missa est.

Ci si sarebbe aspettati, da parte dei Giudici Contabili, finalmente, una particolare attenzione ai veri sperperi della politica, ai costi elefantiaci e faraonici dell’Assemblea regionale siciliana, alle indennità e ai rimborsi spese dei nostri deputati regionali, ai sontuosi contratti di lavoro del personale in servizio a Palazzo dei Normanni, agli stipendi degli assessori esterni non eletti, agli stipendi dei commissari delle società partecipate non soggetti ad alcuna riduzione e, invece, niente di tutto ciò: ancora una volta, ormai da oltre 12 anni, l’attenzione sembra essere rivolta solo ai dipendenti che gravitano nell’ambito della Regione Siciliana.

Ogni anno, ci si ritrova a dovere contrastare gli stessi luoghi comuni, sui numeri dei dipendenti regionali, portati avanti, ormai, con le solite argomentazioni che finiscono per celare le vere voragini economiche della Sicilia di cui i 16mila dipendenti non hanno certamente alcuna responsabilità.

Dove erano, infatti, nel 1985, i Giudici Contabili quando una politica scellerata consentì il transito nella Regione Siciliana di tutte le competenze e personale dello Stato (10mila unità circa)? Dove erano i Giudici Contabili quando lo Stato non versò neanche una lira delle posizioni previdenziali di questo personale transitato che, di colpo, gravò sulle casse regionali?

<<Pur condividendo le argomentazioni dei Giudici Contabili in materia di corruzione che non si configura solo con un passaggio diretto di denaro ma si realizza anche quando vengono assegnati “incarichi superflui” e quando vengono fatte “assunzioni clientelari di personale senza concorso” – dichiarano i segretari generali del Cobas-Codir, Marcello Minio e Dario Matranga e Fulvio Pantano del Sadirs – riteniamo, comunque, inaccettabile che si continuino a utilizzare argomentazioni demagogiche contro il personale regionale dettate ad arte per coprire i veri sperperi di una politica inetta e inefficiente. Diciamo basta – concludono Matranga, Minio e Pantano – e consigliamo alla Corte dei Conti Siciliana di tornare ad essere credibili: comincino, infatti, con il rinunciare agli scatti automatici biennali stipendiali che si aggiungono ai loro lauti aumenti contrattuali o alle inutili e costose auto blu fornite e pagate da mamma Regione. Infine – concludono i Segretari Generali dei due sindacati più rappresentativi – invitiamo i Giudici della Corte e l’assessore Agnello ad avviare, in merito, specifiche indagini su politici e consigli d’amministrazione per accertare eventuale dolo e responsabilità sul sacco perpetrato, ad esempio, nelle società partecipate>>.

Le Segreterie Generali

Personale a quota 20 mila, i giudici contabili chiedono interventi

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Uno dei dati di maggiore rigidità della spesa rappresenta il personale della Regione siciliana: 954 milioni di euro solo per il personale in servizio a cui si aggiungono 641 per quello in quiescenza. Una cifra complessiva che raggiunge 1,5 miliardi di euro che seppure in flessione (2,5%) rispetto all’ esercizio precedente rappresenta una voce molto rigida sull’ incidenza della spesa corrente pari al 29,87% mentre era al 29,88% nel precedente esercizio. Numeri che fanno dire ai magistrati che «non è più differibile un intervento organico e sistemico attraverso una strategia coerente di contenimento che sia capace di incidere in modo strutturale e coordinato sulla dinamica contributiva».