Operai forestali e stipendi dell’Ars. Crocetta oggi all’Arena di Giletti

Nel consueto clima da arena, con grida e polemiche, prima si è parlato del costo dei forestali, con il governatore che ha specificato come i 26 mila forestali siciliani lavorano solo per un periodo limitato dell’anno e il costo è sceso da 400 a 200 milioni l’anno con i forestali che si occupano del riasseto idrogeologico.

Finiti i soldi. Per due mesi i musei chiusi nei giorni festivi

Ad aver superato il limite previsto dal contratto sono tutti i 1.545 impiegati a guardia dei 112 siti culturali siciliani: la Regione ha esaurito i soldi per gli straordinari e nei prossimi due mesi la maggioranza di musei e dei parchi archeologici rischia di rimanere a luci spente nei fine settimana e durante le vacanze natalizie.

I dirigenti senza incarico e i dipendenti delle partecipate in un nuovo gruppo di lavoro per la spesa dei fondi UE

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Qualcuno mi ha chiesto: È il primo passo per il transito dei dipendenti delle società partecipate in liquidazione alla regione?

Un gruppo di lavoro col compito di accelerare la spesa dei fondi europei, nel quale utilizzare dipendenti delle società partecipate e anche i 400 dirigenti della Regione che non guidano alcun ufficio, per creare «la macchina amministrativa più efficiente d’Europa».

Ripresa? Nel 2014 diminuiscono ancora le vendite nel commercio al dettaglio

Prendo spunto dall’ultimo dato Istat nel settore del commercio al dettaglio per sottolineare l’inutilità delle misure che il governo intende adottare con la legge di stabilità e, addirittura, il danno che potrebbe arrecare all’intero sistema l’approvazione del c.d. “Jobs Act”.

Non è con l’azzeramento dei contributi per 3 anni alle imprese che assumono o con l’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori che si creano nuovi posti di lavoro.

Se, infatti, l’impresa assume ma nessuno può spendere perché anche l’ultima manovra toglie altri soldi dalle tasche degli italiani, dopo qualche tempo sarà costretta a licenziare e a svendere i prodotti che, nel frattempo, si sono accumulati invenduti in magazzino.

La soluzione?

Quella americana o giapponese. Stati Uniti e Giappone, infatti, infischiandosene del debito pubblico (che va ridotto solo in un periodo di espansione economica e non di crisi economica) hanno immesso liquidità nel sistema e nelle tasche dei cittadini mettendoli in condizioni di spendere facendo girare l’economia.