E alla fine l’assessore alla funzione pubblica si è dimessa. Contrasti sul nome del successore

Le dimissioni erano nell’aria ormai da settimane. Problemi personali, di natura familiare certo. Ma probabilmente non solo quelli.

Secondo indiscrezioni, oltre ai problemi familiari, alla base della decisione ci sarebbe il fatto che l’ormai ex assessore non avrebbe gradito le «intrusioni» nella propria materia da parte di Baccei, che punta gran parte delle misure correttive su riforme nel settore pubblico.

Precari dei comuni. Il governo regionale con una mano dà, con l’altra toglie

Un disegno di legge varato dalla giunta Crocetta consentirà ai comuni dell’Isola in dissesto e in pre-dissesto di rinnovare i contratti al personale precario. Un disegno di legge strano, quello approvato dalla giunta regionale, perché una legge nazionale prevede il contrario: e cioè che se un Comune è in dissesto o un pre-dissesto non può rinnovare i contratti ai precari.

Sotto il profilo logico, la legge nazionale non fa una grinza: se un Comune è in dissesto o pre-dissesto finanziario significa che spende più di quanto incassa (dissesto) o si ripromette di pareggiare le spese con gli incassi (pre-dissesto). Come fa un Comune in queste condizioni a pagare lo stipendio a migliaia di precari?

Si può pensare: qualcuno questi soldi ai comuni siciliani in dissesto o in pre-dissesto glieli darà pure per pagare questi precari.

Invece, leggendo il progetto di Bilancio 2015 presentato dal governo Crocetta, si apprende che ai comuni siciliani verranno tagliati 200 milioni di euro su uno stanziamento iniziale di 350 milioni di euro. In pratica, con una mano governo e Ars danno ai comuni la possibilità di prorogare i contratti ai circa 24 mila precari; con l’altra mano gli levano i soldi per pagare gli stessi precari.