Il governo si appresta a tagliare gli stipendi ai dipendenti ma cerca superconsulenti esterni da 500 euro al giorno per spendere i fondi Ue (fonte Repubblica)

fotoNella galassia Regione fioccano ancora bandi milionari per appaltare all’esterno le consulenze tecniche. E anche quando queste vengono affidate a Sviluppo Sicilia, le tariffe rimangono identiche a quelle dei privati: si va dai 490 euro al giorno per il “project manager” ai 250 euro giornalieri per la figura del “junior professional”. In sintesi, nessuno risparmio per l’amministrazione.

«È sconcertante che mentre si parla di un numero di dipendenti regionali elevato e si affronta una crisi finanziaria gravissima, con gli stipendi garantiti solo fino ad aprile — dice Benedetto Mineo, della segreteria del Cobas-Codir — ci sono allo stesso tempo comparti che non conoscono crisi, come quello dell’assistenza tecnica. La Regione continua a rivolgersi all’esterno invece di utilizzare personale interno o avviare corsi di formazione».

Commento

Come si fa a dire che la Regione non ha le professionalità al proprio interno? Le ha mai cercate?

E in ogni caso, se gli interpelli (qualora fossero stati effettuati) sono andati deserti, il motivo è da ricercare nell’assenza di incentivi.

Quale dipendente del comparto sarebbe disponibile a mettere a disposizione la propria professionalità a costo zero, assumendosi anche oneri e responsabilità, quando per svolgere lo stesso lavoro si pagano gli esterni 500€ al giorno?

L’assurdo è proprio questo: la regione è disponibile a pagare gli esterni a peso d’oro mentre agli interni fa “leccare la sarda”.

E i dirigenti? Perché non sarebbero idonei?

Neppure loro hanno la professionalità?

Sul piano di riforme (leggasi tagli) si assiste alla solita “pupiata” dei partiti. Per il PD va bene il testo ma non il “modus operandi”

Intervista a baccei«Non contestiamo nel merito il testo, ma il modus operandi », dicono dal Pd. Tradotto: il partito deve essere coinvolto in maniera ampia e non si possono accettare imposizioni di una sola area, quella dei renziani guidati nell’Isola dal sottosegretario Davide Faraone.

Baccei e Crocetta. Si riempono la bocca con la parola “riforme” ma si tratta solo di tagli

Vorrebbero dare a bere che si tratta di riforme che, in quanto tali, potrebbero anche essere positive (vedi ad es. una proposta di riforma che preveda la riqualificazione e la valorizzazione del personale regionale).

Il piano di “riforme” Baccei-Crocetta, invece, prevede SOLO tagli indiscriminati per dipendenti e pensionati, sfiorando i privilegi della politica.

Infatti a fronte di tagli alle pensioni e agli stipendi di regionali e forestali, di tagli a permessi sindacali e permessi retribuiti (il calcolo non verrà più fatto a giornate ma solo a ore), di tagli ai «permessi particolari per motivi familiari o personale» che non potranno essere più di tre all’anno e al congedo parentale «avrà lo stesso trattamento economico degli statali del comparto dei ministeri», sul fronte dei costi della politica e dei suoi privilegi, è prevista SOLO una riduzione del numero dei consiglieri comunali per equiparare la Sicilia al resto d’Italia, con Palermo, ad esempio, che scenderebbe da 50 a 40 eletti mentre è previsto il taglio del 20 per cento dei componenti, ma solo «dalla prossima giunta».

Nessun articolo dal famigerato disegno di legge Baccei prevede tagli per i compensi di deputati regionali o assessori e per lo stesso presidente che aveva promesso in TV di dimezzarsi lo stipendio.

Di contro si continua a mantenere in servizio personale esterno (dirigenti generali esterni con oltre 1800 dirigenti in servizio) e anzi si continua ad assumere personale esterno a vario titolo (consulenti, esperti e assistenza tecnica).