Pensioni. La Corte Costituzionale dichiara inammissibile il referendum sulla legge Fornero

Ecco la nota della Corte Costituzionale.

«La Corte costituzionale, nell’odierna camera di consiglio – si legge in una nota di Palazzo della Consulta – ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum relativa all’articolo 24 (Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici) del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011, n. 214, nel testo risultante per effetto di modificazioni e integrazioni successive». La sentenza, con le motivazioni della decisione, sarà depositata «entro i termini previsti dalla legge.

Lacrime e sangue a iniziare dal personale. Ma il piano Baccei prevede l’assunzione di 890 precari

Ecco il piano Baccei: mandare in prepensionamento 2.500 dipendenti regionali nel prossimo triennio e assumerne 890.

Piano Baccei
Giornale di Sicilia del 19 gennaio 2015

Sulla base della fotografia scattata dal dipartimento della Funzione pubblica e dal Fondo pensioni, se andasse in porto il piano di prepensionamento di 2500 burocrati nei prossimi tre anni il costo del personale si ridurrebbe di ben 93.481 milioni. Risparmi che consentirebbero di assumere in tre anni (a partire dal 2016) 890 nuovi dipendenti, per i quali la Regione spenderebbe 31 milioni 107 mila euro.

Si tratterebbe di assunzioni di personale precario, che da anni aspetta di essere stabilizzato.

Regione, diktat da Roma “Tagliate stipendi e spa per ottenere gli aiuti”

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IL GOVERNATORE Rosario Crocetta lo ha definito «un incontro positivo », ma a denti stretti. In realtà la trasferta palermitana del sottosegretario Graziano Delrio è servita a ribadire le condizioni di Palazzo Chigi per aprire un tavolo di trattativa sul bilancio.

Ma soprattutto Delrio ha detto: «Basta piagnistei sui fondi Pac “scippati” alla Sicilia, non abbiamo scippato nulla perché non avete speso a settembre 2014 ben 1,2 miliardi di euro e sia chiaro: non ho alcuna intenzione di modificare la deadline di settembre come data per stabilire quali fondi devono tornare a Roma perché non certificati».