Sono i lombardi i contribuenti più tartassati d’Italia, mentre i siciliani sono quelli meno colpiti e si trovano in fondo alla classifica. Lo rileva l’Ufficio studi della Cgia che ha messo a confronto il gettito fiscale versato dai lavoratori dipendenti, dagli autonomi, dai pensionati e dalle imprese di tutte le regioni d’Italia. Ogni residente della Lombardia corrisponde all’Erario e ai vari livelli di governo locali mediamente 11.386 euro. Seguono il Lazio, con 10.763 euro e l’Emilia-Romagna, con 10.490 euro.
Commento
Secondo me l’analisi effettuata dalla Cgia di Mestre che tiene conto del gettito fiscale, non tiene, invece, conto della povertà del sud e, in particolare, della Sicilia.
Che gettito fiscale può arrivare da una regione che ha una industrializzazione da terzo mondo?
Che gettito fiscale può arrivare da una regione dove le multinazionali che raffinano il greggio versano le tasse a Roma?
Del resto, poi, di che servizi usufruisce la Sicilia?
Roma-Milano in treno (quasi 600 km) si percorre in meno di 3 ore.
La rete ferroviaria siciliana sembra quella del Far West. Da Palermo per raggiungere in treno città come Catania e Messina (220 km circa) occorrono almeno 3 ore di viaggio. Da Palermo per Ragusa, forse un giorno non basta!
A Palermo, addirittura, non è stato ancora completato (anzi è in fase iniziale) il raddoppio di quei pochi chilometri di metro che dalla stazione centrale porta all’aeroporto di Punta Raisi e i treni procedono lentamente a binario unico.
La frequenza tra una corsa e un’altra è nell’ordine di 30 minuti (se tutto va bene).
Cosa pretendono? Che ci accontentiamo di servizi da terzo mondo per pagarli a peso d’oro?