La Corte Costituzionale infligge un altro colpo alle regioni a statuto speciale

Di Jastrow (Opera propria) [Public domain], attraverso Wikimedia CommonsLa Corte costituzionale ha dichiarato nei giorni scorsi legittima la decisione dello Stato di stabilire in modo unilaterale la misura del concorso e i criteri del riparto del Patto di stabilità per tutte le Regioni comprese quelle a Statuto speciale.

Si tratta della sentenza numero 19 del 10 febbraio 2015 che stabilisce che lo Stato può determinare le quote di compartecipazione e prelevare dai bilanci delle regioni a Statuto speciale quanto ritiene per poter rispettare il patto di stabilità europeo a condizione solo che i provvedimenti siano ‘provvisori’ e legati ai piani di rientro (dunque non definitivi ma applicabili ogni anno fin quando l’Europa lo chiede). Di fatto una provvisorietà che potrebbe durare anche trenta o quaranta anni. Altra condizione il fatto che ciò avvenga “nei limiti della proporzionalità fra le regioni e della ragionevolezza” criteri alquanto generici, aleatori e discutibili.