LE RAGIONI DELLA PROTESTA PUNTO PER PUNTO
Da alcune settimane il governo regionale è impegnato nella scrittura della finanziaria al cui interno sono ricomprese una serie di norme che intervengono pesantemente sullo stato giuridico ed economico del personale regionale.
Al momento il governo ha sfornato almeno una decina di stesure che hanno ulteriormente peggiorato, via via, quelle precedenti e senza tenere in alcun conto le osservazioni presentate dal Cobas/Codir.
Tranne alcune nicchie di privilegiati che lavorano a stretto contatto con il potere, NESSUNO è esente dalla riforma.
– CI PERDE CHI NON POTRA’ FRUIRE di un processo di riclassificazione di tutto il personale e di un improcrastinabile riordino della dirigenza che ammoderni la macchina amministrativa e la renda moderna, flessibile e al passo con i tempi;
– CI PERDE CHI NON POTRA’ FRUIRE DEL rinnovo del contratto giuridico scaduto da oltre 10 anni;
– CI PERDE CHI NON AVRA’ RICONOSCIUTO (COME AVVENUTO NELLO STATO) il diritto ai rinnovi dei contratti economici;
– CI PERDE CHI SUBISCE, SUPINO, l’incursione inaccettabile e demagogica, a gamba tesa, su istituti contrattuali che, per legge, sono demandati alla contrattazione tra le parti;
– CI PERDE CHI SI VEDRA’ CANCELLARE i diritti quesiti in materia pensionistica sia PER CHI VA E PER CHI RESTA;
– CI PERDE CHI SI FARA’ TAGLIARE il salario accessorio.
PIU’ NELLO SPECIFICO:
Ci perde chi va in pensione. La decurtazione, infatti, non è soltanto del 10% dell’assegno come semplicisticamente si potrebbe evincere dall’ultimo testo, ma la perdita è difficilmente quantificabile, dal momento che l’integrazione della contingenza nella retribuzione introduce una ulteriore penalizzazione. Inoltre, così come è scritto il DDL, quando si parla di decurtazione del 10% “dell’importo del trattamento pensionistico e previdenziale del personale regionale“, sembrerebbe ricomprendere anche la liquidazione.
Ci perde chi resta in servizio. Anzi, su chi resta in servizio si abbatte la furia “moralizzatrice” del presidente dal momento che il calcolo del suo trattamento pensionistico viene adeguato a quello statale con effetto retroattivo.
Ci perdono anche i colleghi defunti dal momento che viene decurtata la pensione di reversibilità.
Ci perdono tutti. Al di là del trattamento pensionistico applicabile (contratto 1 o contratto 2) vengono decurtati i giorni di permesso retribuito (da 45 a 3 giorni), viene decurtato di volta in volta il compenso del piano di lavoro per i primi 10 giorni di malattia, viene decurtata del 70% dello stipendio l’assenza relativa al congedo parentale e queste norme valgono per tutti..
Ma, esaminando accuratamente il DDL si riscontrano ulteriori elementi negativi a cominciare dal taglio dell’indennità dei dipendenti del Corpo Forestale, la mobilità obbligatoria entro 50 km, la trasformazione dei permessi giornalieri in ora, etc..
Se non facciamo sentire la nostra voce in questa protesta che riguarda TUTTI, difficilmente domani si potranno evitare i continui tentativi dell’amministrazione di mortificare le professionalità affidando al personale i servizi di pulizia degli uffici anche a 50 km da casa e con 1000 euro di stipendio.
La Segreteria Generale COBAS-CODIR