Privilegiato chi ha una pensione di poco più di 2 mila €? Il vero scandalo sono stipendi e pensioni più basse

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Forse ce ne siamo dimenticati, ma l’art. 36 della Costituzione stabilisce che “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

La propaganda del governo attraverso la carta stampata e le tv, invece, ha ormai convinto quasi tutti: il taglio di stipendi e pensioni (fatta, comunque, eccezione di quelli di deputati, senatori e politici in genere), sono la medicina amara per superare la crisi e diventare sicuramente ricchissimi nel giro di qualche secolo.

Ecco un passaggio dell’articolo di Repubblica: “Di certo c’è che oggi la pensione media di un regionale è di 39 mila euro l’anno, contro i 23 mila di quella degli statali. Nemmeno paragonabile con il comparto dei lavoratori privati, dove la pensione media si ferma a 15 mila euro l’anno”.

Traspare quasi, nell’articolo di Repubblica, l’auspicio di un adeguamento per tutti al ribasso, ai 15 mila euro annui per tutti.

Spiace constatare come solo pochi mettono in dubbio la politica messa in campo dal governo.

Nessuno che abbia un po’ di spirito critico.

Chi guadagna un euro in più rispetto ad un altro è immediatamente messo alla berlina e additato come privilegiato. Nessuno si pone il problema di valutare se quello stipendio o la futura pensione sono appena sufficienti a vivere una vita priva di stenti.

Nessuno che dica che forse non sono i regionali ad essere privilegiati (tranne alcune ristrette nicchie) ma sono gli altri ad essere al di sotto della soglia di povertà.

Nessuno di quelli che detiene in mano il potere di manipolare l’opinione pubblica che dica che forse sarebbe il caso di alzare stipendi e pensioni da fame. piuttosto che ridurre tutti alla fame.

Tagliare per adeguare al ribasso è l’unico auspicio che traspare, anzi si legge proprio a chiare lettere, su quasi tutti i quotidiani, senza alcuno spirito critico sul fatto che i tagli lineari colpiscono i redditi più bassi.

Davide Faraone indagato per peculato

Prima grana giudiziaria per Matteo Renzi e il suo Pd. Il responsabile del Welfare del partito nella nuova segreteria Davide Faraone è tra gli indagati per peculato per le spese pazze dell’Assemblea regionale siciliana, l’inchiesta sull’uso illecito dei fondi destinati ai Gruppi parlamentari. Al responsabile Welfare Pd sono contestate spese per 3.380,60 euro.

L’INSOSTENIBILE PESO DEL LIBERO STATO DI SICILIA (di ALESSANDRO BELLAVISTA)

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Scrive Bellavista: “Nel progetto di Finanziaria non pare esserci alcuna “macelleria sociale”. Il problema dell’ eccesso di personale non è risolto attraverso drastici licenziamenti di massa, come farebbe qualunque imprenditore privato di buon senso. Aleggia, invece, il ricorso a forme di prepensionamento che comunque potrebbero risolversi in una mera partita di giro perché i costi delle pensioni gravano sempre a carico della finanza regionale”.