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Meteo domaniNon vorrete farsi spaventare da quattro gocce di pioggia!!

Quanti di noi per un po’ di pioggia hanno rinunciato ad andare allo stadio dopo avere acquistato il biglietto.?

Quanti di noi per un po’ di pioggia hanno rinunciato ad una gita organizzata qualche settimana prima?

Fino all’una pioggia debole.

Ombrello, cappellino e impermeabile. 

Non mancare.

Qui ci giochiamo il nostro futuro!!

Finanziaria. Niente riclassificazione. C’è la stabilizzazione dei precari. Nonostante lo stato confusionale del governo, ecco le principali misure “contro” il personale

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Il governo, in stato confusionale, ha modificato una miriade di volte le norme sul personale.

“Malgrado i due giorni di sciopero già proclamati dai sindacati per martedì e venerdì, passano in giunta tutte le norme che tagliano i privilegi dei regionali rispetto agli statali.

È il cuore della Finanziaria targata Crocetta-Baccei, che ieri ha preso il largo verso l’Ars, dove dovrebbe essere approvata entro fine aprile.

Il testo sarà reso pubblico lunedì ma – al netto di modifiche in extremis – ecco le misure principali.

Le pensioni. La norma di maggiore peso equipara dal 2016 le pensioni regionali a quelle degli statali eliminando, per chi ancora ne usufruiva, la quota di assegno che si calcola col più vantaggioso metodo retributivo (tarato sull’ultima busta paga e non sui contributi versati). È una misura che riguarda i 7.500 dipendenti assunti prima del 1986, che non erano stati colpiti dai tagli del 2003. Coinvolti anche idi pendenti di Istituti regionali d’arte e professionali, scuole materne e sussidiarie. La perdita sarà del 20% (mediamente 600 euro lorde al mese) ma se questo personale opterà per il prepensionamento, perderà solo la metà. Il risparmio frutto dell’ equiparazione al sistema statale non è stato calcolato ma è stimato fra i 50 e 100 milioni all’anno. I prepensionamenti Si potrà lasciare l’ ufficio al raggiungimento dei requisiti anagrafici e di servizio in vigore prima della riforma Fornero (65 anni o 40 di servizio, oppure quando la somma dei due valori fa almeno 97).

I prepensionamenti. sono possibili fino al 2020. Ma, attenzione, la richiesta va fatta entro 60 giorni dall’approvazione della Finanziaria: dunque bisognerà farsi fare il calcolo e decidere subito. Le stime indicano che potrebbero andar via oltre 3.500 persone per un risparmio (alla fine del quadriennio) di 50 milioni.

Buonuscita. I dipendenti che hanno almeno 8 anni di servizio potranno richiedere l’ anticipazione del 70% del Tfr maturato. Ma solo per spese sanitarie, studi universitari dei figli e acquisto della prima casa.

I tagli ai dirigenti. I dirigenti perdono la cosiddetta clausola di salvaguardia, che consentiva loro di mantenere inalterato lo stipendio anche quando gli veniva revocato l’incarico. Verrà creato un ruolo unico dei dirigenti senza incarico: per la mobilità obbligatoria. La guida ad interim di unità operative non potrà superare i tre mesi e sarà senza retribuzione aggiuntiva, quella di strutture intermedie garantirà un piccolo extra pari all’ indennità di risultato del trimestre. Ma la norma principale prevede di tagliare, entro sei mesi, il 30% delle attuali postazioni dirigenziali: verranno cancellate 589 strutture dirigenziali intermedie e relative indennità.

Permessi e malattie. I permessi retribuiti di cui possono usufruire i regionali scendono dagli attuali 45 all’anno a 3. È una equiparazione secca a quanto avviene a livello statale. C’ è poi il caso delle assenze per malattia, nell’ ultimo anno cresciute alla Regione fino al record di 194.356. Anche qui si passa alla regolamentazione in vigore a livello nazionale da 7 anni: «Nei primi 10 giorni è corrisposto solo il trattamento economico fondamentale con esclusione di ogni indennità o trattamento accessorio». Anche i permessi sindacali alla Regione sono almeno il doppio di quelli concessi a Roma: verranno dimezzati con un accordo entro fine anno oppure, in mancanza di intesa, dal 2016 automaticamente. Cambia, infine, la regolamentazione del congedo parentale: oggi alla Regione è possibile andare in aspettativa retribuita per 180 giorni nei primi 8 anni dalla nascita del figlio incassando lo stipendio pieno. Con le nuove norme si applica il sistema statale che prevede la perdita del 70% dello stipendio.

I rinnovi contrattuali. Si sbloccano i rinnovi contrattuali, ma solo sulla carta. La norma prevede che gli aumenti non possano superare l’indennità di vacanza contrattuale già erogata. Esclusa anche la rivalutazione monetaria.

Straordinari e premi. Anche in questo caso Baccei punta su una norma statale. Il fondo destinato a finanziare premi e straordinari (vale 50 milioni all’ anno) dovrà essere ridotto: il taglio corrisponde alla cifra che sarebbe spettata al 30% del personale andato in pensione l’anno prima. In pratica, per premi e straordinari ci saranno ogni anno meno soldi.

Mobilità e piante organiche. La Regione supera il meccanismo del cosiddetto interpello e prevede la mobilità obbligatoria entro i 50 km dal luogo di residenza. Entro sei mesi ogni dipartimento rivedrà i propri fabbisogni e la giunta potrà deliberare una maxi rotazione del personale per coprire i vuoti. Dal 2016 al 2019 pianta organica dei funzionari verrà ridotta ogni anno della metà dei pensionati: è, in pratica, un turn over parziale (escluso per i dirigenti) che consentirà la stabilizzazione di 700 precari e l’ingresso di vincitori di vecchi concorsi. Il divieto di assumere scade infatti alla fine del 2016 e anche le vecchie graduatorie varranno fino al 31 dicembre 2016. Poi si riapriranno anche i concorsi.”

Dopo Faraone anche D’Alia interviene “contro” i dipendenti regionali. Ma l’UDC dov’è stato finora?

Gianpiero D'Alia daticamera“Approvare subito il taglio dei distacchi e dei permessi sindacali e le norme per adeguare pensioni e stipendi dei regionali agli statali. Sono proposte fortemente volute dall’Udc. Se non saranno prese in considerazione faremo le nostre valutazioni e ne trarremo le conseguenze”: così Gianpiero D’Alia, leader dell’Udc in Sicilia, commenta la finanziaria pronta ad arrivare all’Ars.

“Questo è un percorso irreversibile che va iniziato con decisione e determinazione e deve essere di lungo periodo. Non c’è dubbio che bisogna intervenire sulla spesa corrente e questo significa che bisogna definire un quadro di interventi sul personale della Regione che sia comprensibile ed equo. C’è un’oggettiva disparità di trattamento tra personale regionale e quello del resto d’Italia, sia  a livello retributivo sia in termini pensionistici.

Il governo fa bene ad andare avanti e insistere sulle proposte dell’assessore Leotta.

Penso al tema dei distacchi e dei permessi sindacali, che sono più del doppio del resto d’Italia. Non si può pensare che in Sicilia ci siano mille sindacalisti, più in ogni altra regione.

Bisogna poi allineare gli stipendi e le pensioni dei regionali con gli statali. Sono tutte materie sicuramente da affrontare con gradualità dando anche la possibilità di un esodo concordato e anticipato”.

Assuefatti al privilegio Tanto “siamo in Italia”

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Il cittadino medio si aspetta che al potere politico si accompagnino privilegi che, se mai riuscisse a farne parte, rivendicherebbe per se stesso.

Chi gestisce l’amministrazione del Paese, secondo questo modo di pensare, non è gravato di un servizio ma gratificato di un potere i cui segni esteriori sono irrinunciabili (e per questo un ministro non gira in bicicletta e un presidente della Repubblica non prende il tram) e i cui eventuali abusi sono inevitabili.