La Commissione Bilancio cambia idea. Sì all’esame della manovra senza bilancio. L’ultima parola spetta ad Ardizzone

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La Commissione Bilancio dell’Ars aveva bloccato la finanziaria dichiarandola irricevibile senza il bilancio. Oggi (ieri) ha ceduto alle pressioni di Crocetta.

La legge di Stabilità regionale potrà essere inviata all’esame delle commissioni di merito senza essere accompagnata dal bilancio.

Ieri pomeriggio, infatti, il governatore Rosario Crocetta ha incontrato il presidente della commissione Bilancio, Nino Dina, per chiedergli di dare il via libera alla finanziaria, nell’attesa della nota di variazione al bilancio. Nota che potrà essere messa nero su bianco, se sui tavoli tecnici aperti a Roma si troverà il modo per fare affluire nelle casse regionali almeno 2,4 miliardi di euro.

L’assessore Baccei è nella Capitale per chiudere gli accordi che tra giovedì e venerdì dovrebbero essere sottoscritti da Crocetta. Ma per dare maggiore peso contrattuale al governo, sarebbe opportuno incardinare subito il disegno di legge di stabilità che prevede tagli per circa 150 milioni di euro, ma soprattutto una serie di riforme tendenti a sfoltire i ranghi dei dipendenti regionali, con un progressivo allineamento con i dipendenti statali; riforma ritenuta improcrastinabile a Palazzo Chigi per decimare una serie di privilegi che nessun altro dipendente della pubblica amministrazione ha.

Dina, da parte sua, ha detto che ritiene fattibile la richiesta di Crocetta, ma a condizione che prima che le commissioni di merito completino l’esame del ddl di stabilità, siano messe nelle condizioni di esprimere il proprio parere anche sul bilancio.

Però, tocca al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, l’ultima parola».

Finanziaria. Il piano B del governo Crocetta

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«Se entro oggi – commenta Dina- il governo spedirà all’Ars almeno la Finanziaria, questa verrà esaminata dalle commissioni di merito. Mentre la commissione Bilancio si pronuncerà solo quando arriveranno i documenti contabili completi». In pratica le norme su tagli ai regionali, ai sindaci e ai consiglieri comunali e la riforma delle pensioni inizieranno un timido cammino nelle relative commissioni in attesa che da Roma arrivino gli aiuti che permettano di approvare il bilancio.