Ardizzone contro Baccei: “Pensi a tutelare la Sicilia, lui non è la Troika”

Ars-vuota-foto-di-giorgio-ciaccio-624x300Roma non si fida dell’Assemblea regionale – avrebbe detto Baccei.

Frasi che hanno irritato il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone

“La Sicilia – ha detto Ardizzone rivolgendosi a Baccei – non è la Grecia e lui non è la Troika. Baccei dimentica di essere un assessore del governo regionale siciliano, con il precipuo compito di garantire alla nostra Isola le risorse che, per Costituzione e Statuto, le sono dovute e che non sono una cortesia del governo nazionale nei nostri confronti. E proprio su quest’ultimo aspetto, – ha aggiunto – mi pare che fino a oggi ci siano stati troppi silenzi da parte di Baccei, anche quando, con semplici colpi di penna, lo Stato, come per magia, ha sottratto unilateralmente ingenti risorse”.

E Ardizzone entra anche nel merito delle finanze regionali, che sarebbero in gravissime difficoltà, mentre la legge di stabilità non è ancora giunta a Palazzo dei Normanni. “Il forte squilibrio dei conti – dice infatti Ardizzone è in massima parte riconducibile a decisioni statali che hanno creato, nel tempo, condizioni di forte criticità nelle finanze della Regione.

Per concedere l’elemosina Renzi chiede l’approvazione della finanziaria senza modifiche. Questo avrebbe tutta l’aria di un ricatto!

I soldi per coprire i circa tre miliardi di buco ci sono tutti, non solo dai provvedimenti su Iva, Irpef degli statali e fondi strutturali. “Abbiamo definito una serie di provvedimenti  –  spiega Baccei  –  che potranno essere varati dal governo nazionale e porteranno risorse per la Sicilia. Adesso il mio compito si chiude, tocca alla politica rassicurare il governo centrale, molto preoccupato che la Finanziaria venga cambiata dall’Assemblea regionale. Il governo la considera la manovra minima per poter chiudere i tavoli”.

Un timore molto forte che, a quanto pare, non è solo di Delrio ma dello stesso Matteo Renzi: la paura che l’Ars possa stravolgere e in pratica annullare il valore dei tagli in Finanziaria.

La Sicilia chiede l’elemosina a Roma per chiudere il bilancio ma lo Stato ci scippa altri 40 milioni

Tasse automobilistiche sicilia«Quaranta milioni di euro in meno nelle casse della Sicilia. Questa la cifra che le casse regionali perderanno a partire dal 31 marzo per via di una circolare del governo Renzi riguardante il gettito delle immatricolazioni, targhe e passaggi di proprietà e le altre tipologie di operazioni che riguardano auto, motocicli e mezzi pesanti». A lanciare l’allarme è la deputata nissena del Movimento Cinque Stelle Azzurra Cancelleri.