Riunione Aran finita da pochi minuti. Breve aggiornamento in attesa del comunicato ufficiale

Aran-SiciliaConcluso a tarda stasera l’incontro all’ARAN per la riscrittura dell’articolo di legge relativo al pensionamento e al sistema previdenziale dei dipendenti regionali.

Rispetto alla proposta precedente si registra l’accoglimento di alcune richieste.

La nuova proposta prevede che per accedere al prepensionamento è necessario il doppio requisito di 61 anni e 7 mesi e una contribuzione minima di 35 anni.

Non si parla più di decurtazione lineare del 10% del trattamento di pensione e previdenziale (buonuscita) ma è stato introdotto un contributo di solidarietà in relazione al reddito (è stato comunque chiarito che si tratta del trattamento pensionistico e non del reddito familiare), nella seguente misura percentuale:

  • 4% per i redditi fino a 25 mila euro;
  • 6% per i redditi fino a 50 mila euro;
  • 8% per i redditi fino a 70 mila euro;
  • 10% per i redditi fino a 90 mila euro.

È previsto, inoltre, l’incremento delle percentuali di cui sopra di un punto percentuale annuo a decorrere dal 1° giugno 2016.

Per il calcolo è stata introdotta la media delle retribuzioni degli ultimi 5 anni.

Rispetto alla nuova proposta abbiamo posto l’accento su svariate problematiche di cui si sono chieste modifiche e miglioramenti quali la riduzione delle percentuali del contributo di solidarietà per non penalizzare oltremodo i dipendenti che dovessero fruire del pensionamento anticipato, eliminazione della disparità di trattamento con i colleghi del contratto 2 (gli assunti post legge regionale 21/1986) estensione della norma agli enti regionali, la salvaguardia dei diritti maturati qualora i contingenti di fuoriuscita dovessero essere bloccati, etc.

Posta, inoltre, la pregiudiziale per l’avvio del tavolo per la riclassificazione e il rinnovo contrattuale.

Domani sarà pubblicato il comunicato congiunto con le determinazioni che verranno assunte.

La regione assume i testimoni di giustizia per lavorare fuori Sicilia

Rosario Crocetta2012Il presidente Crocetta assicura che tutti i 48 testimoni che hanno deposto nei tribunali siciliani verranno assunti, al di là del reddito: «Lo faremo entro maggio, non ci sono dubbi. Siamo orgogliosi di questa legge, che è unica in tutta Europa, una legge approvata grazie anche all’apporto di tutta l’Ars». Saltato il criterio del reddito, la Regione ha deciso di utilizzare solo quello dell’anzianità nel programma di protezione.

Il presidente dell’Ars. I costituzionalisti escludono il commissariamento

Ars-vuota-foto-di-giorgio-ciaccio-624x300Arrivato ieri all’Ars un parere chiesto ai costituzionalisti.

«Non approveremo il bilancio con un coltello puntato alla gola. È pura leggenda che si rischia il commissariamento, non c’è alcuna norma che preveda sanzioni di questo genere per via del dissesto finanziario»: Giovanni Ardizzone legge un parere di alcuni costituzionalisti che è arrivato ieri sul suo tavolo. E sgombera il campo da nubi che già si addensano sul cammino della manovra.

Il presidente dell’Ars precisa che «il commissariamento è previsto solo per persistente violazione dello Statuto e andrebbe proposto dal Commissario dello Stato. Ma servirebbe anche una votazione in tal senso di Camera e Senato, la deliberazione del governo nazionale e un decreto del presidente della Repubblica». Ipotesi mai verificatasi. Ma Ardizzone aggiunge soprattutto che «la norma del 2011 che a livello nazionale aveva introdotto per le Regioni lo scioglimento in caso di grave dissesto finanziario è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta».

Il presidente dell’Ars nota che «probabilmente è grazie a que sto che il Piemonte, che ha un deficit superiore alla Sicilia, si è salvato».

Trasferimenti disciplinari: niente stop per legge 104

La Cassazione, con la sentenza 6917 depositata ieri, respinge il ricorso di una toga trasferita d’ufficio per illeciti disciplinari.

La Cassazione punta però l’attenzione sull’espressione «ove possibile». L’esercizio del diritto non deve, infatti, comportare una lesione eccessiva delle esigenze organizzative ed economiche del datore di lavoro o determinare un danno per la collettività, compromettendo il buon andamento e l’efficienza della pubblica amministrazione.

Ora Renzi vuole sbarazzarsi di Crocetta. Dimenticando che insieme (al Pd) hanno affossato la Sicilia

Matteo Renzi photoIl governo Renzi vorrebbe mandare a casa il presidente della Regione, Crocetta, per non restituire alla Sicilia 2 miliardi di euro. Soldi che a Roma servono per pagare 16 miliardi alla Ue, pena l’aumento dell’Iva. Che dirà il Presidente Mattarella? Lascerà massacrare l’Isola destinata a fare una fine peggiore della Grecia?

A che punto è la notte della Sicilia? Le voci che si rincorrono, in queste ore, tra Roma e Palermo, raccontano di un governo nazionale che sarebbe pronto a mandare a casa il presidente della Regione….continua a leggere