Finanziaria. Presentati oltre 800 emendamenti. Siamo nei tempi giusti per organizzare le proteste

Sono oltre 800 gli emendamenti alla manovra finanziaria. Il termine è scaduto nel pomeriggio. Domani la commissione Bilancio, presieduta da Nino Dina (Udc), entrerà nel vivo della manovra. Il timinig prevede una no-stop fino a giovedì prossimo, il giorno dopo bilancio e finanziaria dovrebbero essere incardinati in aula. Poi la maratona, a partire dal 27 aprile, per approvare la manovra entro giorno 30, termine di scadenza dell’esercizio provvisorio.


Siamo al passo con i tempi della protesta.

Venerdì 17 aprile è avvenuta la rottura delle trattative con il governo, da quel momento i sindacati avevano 10 giorni di tempo per proclamare lo sciopero. Il termine di di preavviso di 10 giorni è fissato dalla Commissione di Garanzia. Il mancato rispetto del termine di 10 giorni prevede l’applicazione di sanzioni pesantissime (da 50 mila a 100 mila euro). Come date per lo sciopero si poteva scegliere tra il 28 (martedì) o il 29 (mercoledì). Si è preferito il 29 aprile, ma lo sciopero sarà preceduto (27 2 28 aprile) e seguito (30 aprile) da altre iniziative che si verranno comunicate quanto prima.

 

Troppe bugie sui regionali Lettera aperta dei Cobas Codir

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“Una “grande bugia” su cui una parte della politica sembra volere ricostruire la propria verginità, con qualche opinionista che con toni diffamatori nei confronti dei lavoratori regionali, si esprime solo per “sentito dire”, scrivendo “articoli” basati solo su imposture e sul falso conclamato”.

Così i segretari generali del Cobas/Codir, Dario Matranga e Marcello Minio, definiscono il dibattito sviluppatosi in questi giorni sul tema dei tagli alle pensioni dei regionali. Lo fanno con un alettera aperta per denunciare l’attacco mediatico e politico ai regionali che rasenta il codice penale “Se chi sostiene che i dipendenti regionali della Regione Siciliana abbiano ancora dei privilegi – continuano Marcello Minio e Dario Matranga – giurasse di dire la verità ci troveremmo davanti a un evidente spergiuro.

Comunicato stampa del Cobas/Codir sulle falsità pubblicate dalla stampa contro i dipendenti regionali

COMUNICATO STAMPA
Regione. Il Cobas/Codir denuncia: “sui lavoratori regionali solo imposture. Così si istiga all’odio di classe”.

Palermo, 20 aprile 2015
Una lettera inviata ai direttori dei principali quotidiani dell’isola per denunciare l’aggressione subìta dai dipendenti regionali dalla politica e da alcuni “opinionisti” che – secondo il sindacato Cobas/Codir – rasentano la violazione dell’articolo 415 del codice penale istigando all’odio fra le classi sociali. La lettera ai direttori delle testate giornalistiche trae spunto da alcuni corsivi ospitati in questi giorni su “La Repubblica” e sul “Giornale di Sicilia” .
<<Una “grande bugia” su cui una parte della politica sembra volere ricostruire la propria verginità, con qualche opinionista che con toni diffamatori nei confronti dei lavoratori regionali, si esprime solo per “sentito dire”, scrivendo “articoli” basati solo su imposture e sul falso conclamato>>, così i segretari generali del Cobas/Codir, Dario Matranga e Marcello Minio, definiscono il dibattito sviluppatosi in questi giorni sul tema dei tagli alle pensioni dei regionali. <<Se chi sostiene che i dipendenti regionali della Regione Siciliana abbiano ancora dei privilegi – continuano Marcello Minio e Dario Matranga – giurasse di dire la verità ci troveremmo davanti a un evidente spergiuro. Anche per quanto riguarda la retribuzione dei lavoratori regionali l’informazione che queste siano superiori a quelle dello Stato è totalmente falsa e infondata, come è stato ampiamente dimostrato pure pubblicamente su qualche trasmissione televisiva nazionale domenicale. Per non tacere sui numeri dei dipendenti regionali additati ingiustamente di essere in troppi, non tenendo conto delle competenze “statali”della Regione Siciliana (mentre nessuno si scandalizza che comuni come quello di Roma abbiano più di 60mila dipendenti…). E’ evidente, invece, che ci troviamo davanti al risultato di un violento scontro politico in atto dentro il governo regionale in cui non mancano continui colpi bassi tra gli attori politici e in cui la vertenza sui regionali diventa solo un’ulteriore occasione di scontro per misurarsi demagogicamente davanti l’opinione pubblica al fine di dimostrare – ciascuno per la propria parte – di essere i primi della classe, il tutto sulla pelle dei lavoratori regionali additati ingiustamente come fruitori di privilegi del tutto oggi inesistenti. Ma la partita di questi giorni viene artatamente dirottata sul tema delle pensioni – concludono Matranga e Minio: oltre allo scontro all’interno della maggioranza c’è, infatti, il tentativo della politica di non avviare le vere riforme, di scaricare le loro colpe sul personale e di non portare avanti cambiamenti nella macchina amministrativa a incominciare dalla riclassificazione dei dipendenti che potrebbe consentire di ammodernare la macchina amministrativa; anche per questo il 29 aprile saremo in sciopero insieme a tutti gli altri sindacati, per tutelare i diritti e per ridare dignità giuridica a tutti i lavoratori regionali>>.
Sul tema del sistema pensionistico dei lavoratori regionali il sindacato precisa che <<i dipendenti regionali
sono distribuiti in due bacini previdenziali oggi identici allo Stato: “contratto 1” che comprende gli assunti prima del 1986 (circa 6.500 persone) che hanno un sistema “misto pro-rata” (retributivo sino al 2003, contributivo “statale” dal 1° gennaio 2004; “contratto 2” che comprende tutti gli assunti dopo il 1986 (circa 7.000 persone) cui viene applicato da sempre il sistema statale>>. La segreteria del sindacato precisa come, <<nel 2003, il sistema pensionistico dei dipendenti regionali del “contratto 1” sia stato già riformato abolendo da quel momento definitivamente il sistema retributivo, cosa che invece nello Stato è avvenuta, paradossalmente, per i dipendenti più anziani solo a partire dal 2011. La riforma che vorrebbe l’assessore all’Economia prevede, invece, per i dipendenti del “contratto 1” la cancellazione del “sistema misto pro-rata” e la cancellazione della parte pensionistica retributiva maturata sino al 31 dicembre 2003 trasformandola in contributiva>>.

Da Gery Palazzotto a Nino Sunseri. Gli articoli di alcuni opinionisti potrebbero istigare all’odio sociale

Ecco cosa scrive Gery Palazzotto sul suo blog in un post dal titolo:.

Che noia annoiarsi gratis

Un estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

Brutta cosa la sudditanza verso “la politica romana”, specialmente quando si “calpestano diritti acquisiti e principi costituzionali”. E poco importa se i diritti acquisiti sono leggendari privilegi e se Roma viene additata come usurpatrice solo perché ci invita a metterci in linea con le regole che vigono dallo Stretto in su. Niente da fare, i dipendenti regionali siciliani sono speciali, il loro lavoro è più prezioso di quello dei colleghi statali quindi è giusto che siano pagati di più e che vadano in pensione prima. Chi osa metterlo in dubbio dovrà sopportare per punizione il peso di un’assenza collettiva. E siccome un incosciente assessore qualche dubbio lo ha sollevato, il prossimo 29 aprile si abbatterà sulla Sicilia il castigo dello sciopero generale dei ventimila dipendenti regionali.
Impossibile una stima preventiva dei disagi, ma la legge dei numeri ci conforta dal momento che, secondo un celebre studio di Confartigianato, in Sicilia un regionale su tre è di troppo quindi è in perenne sciopero pur senza scioperare. Probabili disservizi a musei e aree archeologiche, (…) ma anche qui è previsto un ammortizzamento dei fastidi: già quando alla Regione sono tutti al lavoro, i musei non li tengono aperti (vedi l’ultima Pasquetta), probabilmente proprio per abituarci alla legge della sottrazione (fare qualcosa non è sempre meglio del non fare niente). Di certo il 29 aprile prossimo sarà un giorno difficile per molti di loro che rimarranno a casa: essere costretti ad annoiarsi gratis è, quella sì, un’odiosa violazione di un diritto.

Fonte: http://www.gerypalazzotto.it/2015/04/19/che-noia-annoiarsi-gratis/


A Palazzotto fa eco Nino Sunseri che nel suo pezzo sul Giornale di Sicilia di sabato scorso parla di “protesta contro la realtà”.

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Una volta – scrive Sunseri – le proteste servivano ad affermare un diritto. Oggi, a quanto pare, a coprire un privilegio. Non si capisce per quale ragione gli assegni di vecchiaia dei dipendenti della Regione debbano essere tanto più alti di quelli degli altri dipendenti della pubblica amministrazione. Non si capisce. C’è invece lo sciopero che sembra veramente un gesto di grande irresponsabilità. Veramente il segno della Casta che non vuole ri nunciare ai suoi benefici. Nemmeno quando fanno a cazzotti con le regole dell’eguaglianza fra lavoratori che svolgono impieghi simili.