Baccei. Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco! Bocciata la norma che bloccava l’indicizzazione delle pensioni

La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale una norma inserita nel 2011 dall’allora ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero nel cosiddetto decreto “Salva Italia” voluto dal governo Monti, che bloccava l’adeguamento annuale delle pensioni al costo della vita per gli assegni superiori a tre volte il minimo INPS (cioè per chi prende circa 1.500 euro lordi al mese). Questo vuol dire che lo Stato dovrà versare gli adeguamenti arretrati – 5 miliardi di euro – e ricominciare a versare quelli annuali da adesso in poi.

Intervista a Baccei. «Serve ancora un anno e mezzo per mettere i conti a posto»

Intervista a bacceiDomanda: Quanto si risparmia con le riforme approvate nella Finanziaria?

Risposta: «La cosa più importante è l’allineamento delle pensioni regionali a quelle nazionali. È una norma che vale almeno cento milioni nel triennio, forse di più, dipende da quante persone andranno via. Le altre misure sui regionali permettono invece risparmi più limitati ma un forte recupero di produttività.

Domanda: Perché ha detto no agli aumenti contrattuali per i regionali che gli venivano proposti proprio dal Pd?

«Quella degli aumenti contrattuali per i dipendenti regionali è una proposta che avevo fatto io stesso. Ma in una fase precedente. Quando è arrivata dal Pd non c’era più la copertura finanziaria. Mi dispiace. Ma posso assicurare che dall’anno prossimo metteremo le risorse per rinnovare i contratti. L’ho già promesso ai sindacati».

Intervista a Crocetta. «La Sicilia non è più l’Isola dei privilegi»

Rosario Crocetta2012Domanda del giornalista: I dipendenti regionali sono contrariati dalla decisione di equipararli ai dipendenti statali, con un taglio considerevole di stipendi e pensioni.

Crocetta: «Abbiamo introdotto un principio di eguaglianza che non è un taglio: in nessuna pubblica amministrazione italiana si guadagna il 15% in più, com’è avvenuto finora in Sicilia.

E’ stato solo ripristinato un principio paritario.

Una decisione in linea con la revisione al ribasso del tetto massimo delle retribuzioni dei dirigenti generali e la tassazione delle pensioni più alte. La Sicilia non è più l’isola dei privilegi e questo ci darà maggiore credibilità nei rapporti con Roma. Mi sembra giusto, però, che ora si trovino le risorse per il rinnovo contrattuale».

Taglio delle pensioni? A Cusimano non basta….

ScioperoSecondo l’opinionista, bene la cancellazione di anacronistici privilegi quali la clausola di salvaguardia che lasciava immutata la retribuzione per il dirigente privato dell’incarico, la riduzione del numero dei permessi sindacali e del numero delle giornate di permesso retribuito, etc. ma, relativamente alle pensioni l’accetta del rigore è calata con relativa dolcezza.

In tutta Italia il pensionato riceve l’80% della media degli ultimi dieci anni di stipendio, mentre in Sicilia oggi passiamo al 90% della media degli ultimi cinque anni.