Pensioni. Il governo Renzi all’uscita anticipata ma la perdita potrebbe arrivare fino al 30%

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La maggiore flessibilità in uscita verso la pensione rispetto alle regole della riforma Fornero è una strada stretta con rischi di alti costi immediati per il Governo e pesanti penalizzazioni per le persone che dovessero decidere di ritirarsi prima dell’età di vecchiaia.

I tecnici stanno elaborando le prime ipotesi di intervento, ma il taglio della pensione che si avrebbe uscendo prima del tempo, ad esempio di quattro anni, potrebbe non essere indolore. L’appuntamento è con la legge di stabilità che arriverà ad ottobre e fino ad allora sarà difficile anticipare quella che sarà la scelta definitiva.

L’assegno in caso di uscita anticipata a 62 anni – secondo alcune elaborazioni di tecnici vicini al dossier – potrebbe ridursi di circa il 20-30% rispetto a quanto si avrebbe avuto uscendo a 66. Infatti oltre alla riduzione consistente insita nel sistema contributivo e nei coefficienti di trasformazione del montante contributivo (che moltipllcano il montante per 4,94% a 62 anni e per un ben superiore 5,62% a 66 anni, sulla base dei coefficienti vigenti fino a tutto il 2015) èallo studio una nuova percentuale di «penalizzazione» sulla parte del montante calcolato con il siste ma retributivo.