Sindacando - il Blog di Benedetto Mineo
Blog dei dipendenti della Regione Siciliana
Ecco l’audio di una parte dell’intervento del Cobas/Codir in sede di audizione dei dei rappresentanti delle sigle sindacali CGIL, CISL, UIL, UGL, COBAS-CODIR, SADIRS, SIAD e DI.R.SI. in merito agli articoli degli emendamenti governativi al disegno di legge n. 912 Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2015. Legge di stabilità regionale in materia di personale regionale.
Ciò al fine di dare risposta a taluni millantatori e mistificatori (rappresentanti anche di talune sigle sindacali che parlano sui social pur non aprendo bocca altrove) che hanno messo in dubbio la forza, la competenza e la buona fede messa in campo dal Cobas/Codir a tutela degli interessi di tutti i dipendenti regionali.
L’intervento è quello del sottoscritto.
In sottofondo la voce del presidente della I Commissione Cracolici.
Assieme al collega Paolo Conti, abbiamo, nel resto dell’intervento, evidenziato l’illogicità di trasportare integralmente il sistema statale su quello regionale relativamente a mobilità 50 km, malattia e permessi retribuiti.
La Finanziaria regionale siciliana è troppo morbida con i dipendenti della Regione e non è lecito incentivare il prepensionamento con la promessa di tagli minori per chi va via entro il 2020 e soprattutto con il mantenimento delle condizioni pre legge Fornero.
Ma la richiesta di chiarimenti giunta da Roma potrebbe nascondere anche un’altra interpretazione. Indiscrezioni parlano, infatti, della possibilità che non siano i requisiti pre Fornero quelli messi in discussione. Roma sottolinea che tecnicamente la Regione non ha fato la dichiarazione di esubero e non ha, dunque, quantificato gli esuberi ne dichiarata l’esigenza di diminuire il personale. per questo non può procedere ai prepensionamenti. Ma da Palermo non vorrebbero farla questa dichiarazione di esubero perchè essa chiuderebbe le porte alla possibilità di stabilizzare circa 700 precari che non possono e non vogliono andare nella fasce basse. Un dilemma non da poco. se la regione dichiara l’esubero oltre a prepensionare taglierà fuori questi precari, se non lo fa Roma non autorizza il ricorso ai prepensionamenti.
Una richiesta di chiarimenti sulla Finanziaria approvata dall’Ars il primo maggio e già pubblicata. È arrivata dal governo nazionale e, fra i punti messi in discussione, c’è la norma sulle pensioni. In particolare, i dubbi ruotano attorno all’articolo che prevede una finestra di tre anni (che, in realtà, sono 4, dal 2017 al 2020, per i dipendenti regionali che vogliono mettersi a riposo anticipatamente, con i requisiti pre-Fornero. Martedì l’assessore all’Economia Alessandro Baccei e una delegazione di dirigenti regionali sarà a Roma per un incontro con i funzionari statali. C’è il rischio di un’impugnativa, seppur parziale. Baccei smorza gli allarmi: «Si tratta di una normale interlocuzione su un problema di cui avevo parlato già durante l’esame della legge all’Ars».
II ricorso più lungo è di 53 pagine e porta la firma di un plurinominato capo di gabinetto della Regione, Giuseppe Grado. Ci sono poi i fascicoli dell’ex capo del Personale, Alfredo Liotta, e dell’ex dirigente generale alla Sanità, Luigi Castellucci. Sono solo alcuni dei 41 ex superburocrati che hanno fatto la storia della Regione e che hanno presentato ricorso alla Corte dei Conti per bloccare il taglio alle pensioni che superano il tetto dei 160 mila euro lordi, introdotto da una legge voluta da Crocetta ed entrata in vigore a luglio dell’anno scorso, «al fine di salvaguardare gli equilibri di bilancio per il periodo 2014 – 2016».
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