Il presidente della Corte Costituzionale Alessandro Criscuolo replica al ministro Padoan

Palazzo della Consulta Roma 2006“Eravamo e siamo sereni. La Corte, come sempre, ha giudicato secondo coscienza e secondo le regole”.

Di una cosa è certo, “se il ministero dell’Economia aveva a cuore i dati sulle pensioni poteva trasmetterli alla Corte”.

Ma dare per scontato che la Corte dovesse acquisire i dati prima di decidere sulle pensioni mi sembra che non risponda all’attuale disciplina che regola il funzionamento della Consulta. D’altra parte, acquisire questi dati a cosa doveva condurre? Forse all’accertamento del numero delle pensioni coinvolte? O sarebbero dovuti servire per formare il nostro convincimento? Ma tutto questo non corrisponde alla natura della Corte costituzionale, che opera come un giudice, e quindi non ha la possibilità di aspettare dati che, a tuttora, mi sembrano incerti, perché non si sa qualche sia l’entità del cosiddetto buco determinato dalla sentenza”.

Il ministro dell’economia Padoan vorrebbe condizionare le decisioni future della Corte Costituzionale. A breve la Consulta deciderà anche sul blocco dei contratti dei pubblici dipendenti

Pensioni. Generazioni contro
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Tolgono diritti acquisiti ma, soprattutto, soldi (attraverso tasse, balzelli, prelievi di solidarietà, blocco dei rinnovi contrattuali, etc.) a chi riesce ad avere una vita appena dignitosa. Poi quando la legge viene dichiarata incostituzionale perché viola i principi costituzionali, il governo cerca di condizionare le future decisioni della Corte Costituzionale dichiarando che la Consulta avrebbe dovuto valutare il buco che la decisione avrebbe creato nei conti pubblici.

A breve la Consulta deciderà anche sul blocco dei contratti dei dipendenti pubblici.

Repubblica – Padoan: “La Consulta non ha valutato il buco creato dalle pensioni”

Taglio alle agevolazioni fiscali. Il governo prepara una stangata per le famiglie. Nel mirino anche le detrazioni sanitarie

sondaggioC’è un modo efficace e immediato di fare cassa:abolire gli sconti.

Ma cosa significa tutto questo per i contribuenti italiani? Oltre 1.000 euro di tasse in più in due anni. E’ quanto potrebbe costare a una famiglia media il taglio delle deduzioni e delle detrazioni. Le più colpite sarebbero proprio le persone fisiche che attualmente godono dei maggiori benefici fiscali. Si pensi alle detrazioni per figli a carico, delle spese per l’istruzione e per gli asili nido, delle spese mediche, degli interessi sui mutui per la prima casa, e per le ristrutturazioni edilizie.

In tutto questo, stupisce il fatto che il PD, in un sondaggio di 3 settimane fa, abbia ancora un così largo consenso. Ma gli italiani hanno capito?

Il M5S. Basta con le leggi approvate di notte. Contengono porcherie

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«Mai più Finanziarie di notte. Mai più leggi di notte». È la sintesi di una missiva degli stellati ai presidenti dell’Ars, Giovanni Ardizzone, della Regione, Rosario Crocetta, e della commissione Bilancio, Nino Dina. Secondo il M5s «è una battaglia di civiltà». E francamente hanno piena ragione, ove si consideri che il problema è la mancanza di lucidità mentale a volte strategicamente provocata per dare corpo alle peggiori manipolazioni di imbrogli.

«Dopo la Finanziaria approvata all’alba del primo maggio, con un’estenuante maratona notturna che ha visto crollare sugli scranni parecchi deputati, sopraffatti dal sonno, il gruppo parlamentare vuole mettere la parola fine ad una “indecente” pratica ormai divenuta una costante a Sala d’Ercole».

Assunzioni a Sicilia e-Servizi. Crocetta e Ingroia davanti la Corte dei Conti

Nei locali della sezione giurisdizionale della Corte dei conti l’udienza sul caso delle assunzioni nella società regionale. Il pm Albo punta l’indice contro il governatore Crocetta e l’ex magistrato Ingroia: “In giunta regnava la confusione e l’improvvisazione. Nessuna urgenza giustificava la contrattualizzazione di quelle 75 persone. Tra loro persino cuochi e ranger”.

L’allora dirigente dell’Ufficio partecipazioni Signorino e l’ex ragioniere generale Pisciotta chiesero a più riprese chiarimenti sulle assunzioni volute da Crocetta e Ingroia, chiedendo anche la revoca dell’incarico all’ex pm. Il governatore, invece, ha “cacciato” i due burocrati.