La Corte dei Conti. La Sicilia non va in default, ma solo perché non è indipendente e fa parte di uno Stato sovrano

ScioperoLa Sicilia non va in default, ma solo perché non è indipendente e fa parte di uno Stato sovrano. È questo il passaggio fondamentale dell’audizione di Maurizio Graffeo, presidente della sezione riunita della Corte dei conti di Sicilia. Il magistrato contabile è stato ascoltato dai deputati della commissione bilancio dell’Assemblea regionale siciliana.

«La Sicilia – ha aggiunto Graffeo – ha accumulato debiti che impegneranno le future generazioni nei prossimi trent’anni».

Regionali in pensione anticipata. Esodo a rischio?

PensioneIl testo cambia ancora e salta l’accordo sull’introduzione della revocabilità della domanda di prepensionamento. L’Aran, su mandato del governo, ha introdotto nuove restrizioni limitando al massimo la possibilità di fare marcia indietro e i sindacati annunciano che al decisivo incontro di oggi ritireranno la propria firma.

È un passaggio fondamentale per far scattare l’esodo che prevede già nel primo anno almeno mille prepensionamenti. La riforma delle pensioni non ha previsto la revocabilità della domanda. E per questo il governo sta provando a introdurla ottenendo un accordo con i sindacati da firmare all’Aran, l’agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego. Ma una prima intesa, un mese fa, non è stata ratificata perchè troppo ampia, almeno secondo la giunta.

Dunque ieri è arrivata sul tavolo dell’Aran la nuova proposta. È un testo complicato ma l’effetto è pratico: chi ha scelto di andare in prepensionamento quest’anno e nel 2016 non potrà revocare la propria domanda. Chi invece ha già scelto di lasciare gli uffici fra il 2017 e il 2020 potrà chiedere di fare marcia indietro ma la Regione si riserva la possibilità di accettare o meno la revoca. In pratica, può obbligare il dipendente a lasciare gli uffici: una chance a vantaggio dell’amministrazione per motivi economici.

Riunioni Aran su Famp e revocabilità delle domande di pensione

Oggi, presso l’Aran Sicilia hanno avuto luogo due riunioni.

Alla prima, quella sulla revocabilità delle istanze di pensionamento, il Cobas/Codir non ha partecipato coerentemente con la propria linea sindacale già nota che è quella di intraprendere la strada dei ricorsi. Si è, da tempo, deciso di non discutere con il governo su un tema che, in realtà, è stato oggetto dei ricatti politici dell’assessore all’Economia.

Relativamente al Famp 2015, il Cobas/Codir non è entrato nel merito delle richieste di estrapolazione a monte avanzate da alcuni dipartimenti (cosa che avrebbe comportato l’apertura di un interminabile dibattito) avanzando, invece, la richiesta di immediato pagamento di una anticipazione coerentemente con quanto avvenuto negli anni precedenti. Tale richiesta è stata condivisa dalle altre sigle.

L’ARAN, apparso possibilista sulla richiesta di anticipazione da parte di tutti i presenti, ha riconvocato il tavolo per martedì prossimo, 4 agosto.

A proposito dell’accordo sulla revocabilità dell’istanza di pensionamento

“Con una clausola nell’accordo sui prepensionamenti, l’Aran fa un grave passo indietro rispetto a quanto prospettato, limitando nei fatti la possibilità per il lavoratore di revocare la propria domanda una volta inoltrata per ragioni di spending review”.

Lo denuncia in una nota il segretario regionale di Fp Cgil Sicilia, Enzo Abbinanti alla fine del tavolo che si è tenuto oggi. “In pratica – dice Abbinanti – l’amministrazione avrà mano libera nell’accettare o meno la revoca in base alle esigenze di contenimento della spesa e della riduzione degli organici”.

Si ricorda che il COBAS/CODIR non ha partecipato agli incontri all’Aran avendo deciso, già da tempo, di dare, anche su questo punto, la parola agli avvocati.

Ecco l’articolo della discordia.

Accordo revocabilità istanza pensione

Blocco contratti Pa illegittimo perchè viola libertà sindacale. Depositate le motivazioni della Corte costituzionale

Palazzo della Consulta Roma 2006Sono state depositate oggi le motivazioni in base alle quali la Corte costituzionale ha dichiarato illegittime le norme sul blocco dei contratti nella Pubblica amministrazione. ‘Discriminante’ rispetto ai lavoratori privati, ‘sproporzionato’ per misura e durata e per giunta ‘irragionevole’. Tanto da violare le libertà sindacali. Questa la motivazione che ha indotto la Corte, lo scorso 24 giugno, a bocciare il congelamento della parte economica delle procedure contrattuali e negoziali dei contratti pubblici, scattato per il 2013-2014 ed esteso fino al 2015. “Il reiterato protrarsi della sospensione delle procedure di contrattazione economica altera la dinamica negoziale in un settore che al contratto collettivo assegna un ruolo centrale”.

Varoufakis e Strauss-Kahn: la strana coppia che sfida l’Europa….con l’appoggio di alcuni economisti

EuroscetticiI due economisti dichiaratamente di sinistra hanno gettato le basi per un movimento politico che attraversa il Vecchio continente. Dal blog del vulcanico ex ministro ellenico hanno lanciato la sfida all’austerità tedesca e raccolto l’appoggio del premio Nobel, Stiglitz. Ma anche Tremonti e Savona, che di sinistra non sono, hanno fatto sentire la loro voce, in accordo con l’impostazione di Varoufakis e Dsk. Che ora cercano appoggi politici in giro per la Ue.

Paul Krugman. “L’Europa dei tecnici ha fallito, sono persone incapaci di cambiare idea”

EuroscetticiSi scaglia contro “l’inutile austerity” Paul Krugman, in un commento sul Sole24Ore. L’economista americano, premio Nobel per l’Economia nel 2008, se la prende con chi, a Bruxelles, vorrebbe per la Grecia un “governo tecnico”, ignorando il fatto che finora l’Europa dei tecnici non ha fatto altro che fallire. Scrive Krugman sul Sole:

“Una delle idee che circolano dopo il sacco di Atene è quella di deporre dall’esterno l’esecutivo guidato da Syriza e insediare un Governo «tecnico». Ma va sottolineato, come in passato, che quelli che l’Europa definisce tecnici non sono persone che sanno come funziona il mondo: sono persone che sottoscrivono le fantasie omologate e non cambiano mai idea, neanche quando i risultati sono catastrofici. Le prove che l’austerità produce gli effetti devastanti descritti nei manuali di macroeconomia sono schiaccianti.

Nonostante ciò, i tecnici restano fedeli al loro credo […]. Nonostante gli insuccessi, premono per la vendita dei beni greci come risposta al cumulo del debito. Con la parola tecnici l’Europa intende Persone tanto coscienziose, individui che si distinguono per fede nell’ortodossia ricevuta, senza curarsi dei dati […]. Ciò lascia prevedere che l’Europa continuerà a fallire rispettando le convenzioni”.

 

Il personale non basta. A rischio la spesa dei fondi europei

La regione cerca rinforzi
Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

All’improvviso la Regione siciliana si riscopre senza dipendenti, nonostante un organico certificato dalla Corte dei conti di 19.928 unità tra personale a tempo indeterminato, determinato e lavoratori di società collegate, per un costo annuo di 938 milioni e 529 mila euro.

Un paio di settimane fa il dipartimento regionale delle Attività produttive aveva chiesto di potenziare i propri uffici con 34 funzionari. Adesso il dipartimento della Pesca guidato da Dario Cartabellotta chiede 25 tra funzionari e istruttori, mentre Domenico Armenio del dipartimento dei Servizi di pubblica utilità ne cerca 14.

L’unico strumento a disposizione del capo del personale, Luciana Giammanco, è l’atto di interpello, che prevede non solo l’adesione volontaria dei dipendenti ma anche il nulla osta del dirigente del dipartimento di provenienza, che difficilmente lo concede proprio per non sguarnire il proprio settore. Il personale può essere spostato d’imperio con atti di giunta, ma ciò avviene raramente. Nell’ultima Finanziaria è stata approvata la norma che consente i trasferimenti d’ufficio entro cinquanta chilometri, ma i sindacati, confederali e auto nomi, chiedono che prima vengano condivisi i criteri sulla scelta dei dipendenti da spostare. Giovanni Pistorio, nuovo assessore alla Funzione pubblica, confida nel piano di riorganizzare del personale previsto sempre in Finanziaria, che, ha spiegato nei giorni scorsi, «stabilirà qual è il fabbisogno degli uffici e dove spostare i dipendenti».