Il personale non basta. A rischio la spesa dei fondi europei
All’improvviso la Regione siciliana si riscopre senza dipendenti, nonostante un organico certificato dalla Corte dei conti di 19.928 unità tra personale a tempo indeterminato, determinato e lavoratori di società collegate, per un costo annuo di 938 milioni e 529 mila euro.
Un paio di settimane fa il dipartimento regionale delle Attività produttive aveva chiesto di potenziare i propri uffici con 34 funzionari. Adesso il dipartimento della Pesca guidato da Dario Cartabellotta chiede 25 tra funzionari e istruttori, mentre Domenico Armenio del dipartimento dei Servizi di pubblica utilità ne cerca 14.
L’unico strumento a disposizione del capo del personale, Luciana Giammanco, è l’atto di interpello, che prevede non solo l’adesione volontaria dei dipendenti ma anche il nulla osta del dirigente del dipartimento di provenienza, che difficilmente lo concede proprio per non sguarnire il proprio settore. Il personale può essere spostato d’imperio con atti di giunta, ma ciò avviene raramente. Nell’ultima Finanziaria è stata approvata la norma che consente i trasferimenti d’ufficio entro cinquanta chilometri, ma i sindacati, confederali e auto nomi, chiedono che prima vengano condivisi i criteri sulla scelta dei dipendenti da spostare. Giovanni Pistorio, nuovo assessore alla Funzione pubblica, confida nel piano di riorganizzare del personale previsto sempre in Finanziaria, che, ha spiegato nei giorni scorsi, «stabilirà qual è il fabbisogno degli uffici e dove spostare i dipendenti».