Ersu. Bando di concorso per l’attribuzione di borse di studio e servizi per l’anno accademico 2015/16

Comunicato stampa

E’ online il concorso per case e borse di studio, interessa 50mila universitari

Palermo, 31 luglio 2015

Il presidente dell’Ersu Palermo, Alberto Firenze, comunica che il Consiglio di amministrazione dell’ente ha varato il concorso per la concessione di benefici da erogare in forma di: borse di studio, 680 posti letto, servizi di ristorazione, nonché altri benefici e contributi economici per l’anno accademico 2015/16.

Possono partecipare al concorso online, da oggi sul sito www.ersupalermo.gov.it (scade alle ore 14 del 15 settembre 2015), circa 50mila studenti universitari iscritti a: università (Degli studi di Palermo, Lumsa di Palermo), conservatori di musica (Bellini di Palermo, Scontrino di Trapani, Toscanini di Ribera), accademie delle belle arti (A.B.A di Palermo, Kandinskij di Agrigento, Abadir di San Martino delle Scale, Michelangelo di Agrigento).

In base alla condizione dello studente (in sede, pendolare o fuorisede) e in base alla fascia di reddito, l’importo della borsa di studio potrà variare da un minimo di 1.287 euro (più un pasto gratuito giornaliero) a un massimo di 3.919 euro (più due pasti gratuiti giornalieri).

Entro il 30 ottobre 2015 verrà pubblicata la graduatoria definitiva per le borse di studio e per i servizi abitativi (il 20 ottobre per gli alloggi delle matricole).

Per gli studenti di primo anno i requisiti di merito saranno valutati durante l’anno accademico, mentre gli studenti iscritti ad anni successivi al primo devono possedere necessariamente un numero minimo di CFU (crediti formativi universitari) al momento della presentazione della domanda.

Possono partecipare al concorso gli studenti in possesso dell’Attestazione ISEE (limite 19.213,51 euro) e ISPE (limite 32.757,49 euro) rilasciata gratuitamente dai Caf con specifico riferimento alle prestazioni per il diritto allo studio universitario.

Previste riserve speciali per le seguenti tipologie di studenti: portatori di handicap; provenienti da paesi extracomunitari; stranieri rifugiati politici, aventi diritto alla protezione internazionale; orfani di vittime del lavoro; stranieri figli di emigrati siciliani all’estero; orfani di vittime per motivi di mafia; vittime dell’usura e/o a studenti figli di vittime dell’usura; residenti nelle isole minori ricadenti nel territorio della Regione Siciliana; orfani che dimostrino di essere stati ospiti in una struttura di accoglienza, pubblica o privata.

Si potrà concorrere anche per: cause eccezionali; mobilità internazionale; erogazione, a studenti diversamente abili, di contributi finalizzati all’acquisto di protesi e supporti, nonché di interventi che agevolino la fruizione dell’attività didattica e lo studio.

Gli studenti potranno accedere anche ad agevolazioni e/o contributi per attività culturali.

Italiani “stiamo sereni”. Ecco la dichiarazione del responsabile economico del PD Filippo Taddei all’Espresso

Taddei
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SCUOLA E UNIVERSITÁ PIÚ COSTOSE, MENO ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO, TEMPI DI LAVORO PIÚ LUNGHI E PENSIONAMENTI POSTITICIPATI.

SE A TUTTO QUESTO AGGIUNGIAMO I TAGLI ALLA SANITÁ VOTATI RECENTEMENTE, POSSIAMO FARCI UNA PICCOLA IDEA DELLE RIFORME CHE IL PD METTERÁ IN CANTIERE.

SPERO SOLO CHE ANCHE COLORO CHE SAREBBERO DISPOSTI A VOTARLI PER PURA “IDEOLOGIA” CI RIPENSINO.

Filippo Taddei, professore alla John Hopkins University e responsabile economico del Pd: “L’intero mercato è destinato a cambiare e con esso anche la mentalità dei lavoratori italiani”, ha detto intervistato dall’Espresso. “Dobbiamo abituare la gente che l’istruzione sarà molto più lunga e costosa, le assunzioni a tempo indeterminato molte di meno, i tempi di lavoro più lunghi, i pensionamenti verranno posticipati. Le riforme non hanno solo un fine economico, ma anche e soprattutto sociale perché servono a modificare la mentalità lavorativa degli italiani”.

In 3 anni la pressione fiscale degli Enti locali è aumentata del 22% per compensare i tagli dello Stato

È un circolo vizioso. Lo Stato taglia i trasferimenti agli Enti Locali per scopi propagandistici (per non aumentare le tasse a livello centrale) costringendo gli Enti Locali ad aumentare le tasse locali.

Tra il 2010 e il 2014, i Comuni hanno subito tagli per circa «8 miliardi», compensati da «aumenti molto accentuati» delle tasse locali.