Oggi all’ARAN è andata in scena l’ennesima farsa sulla mobilità

Comunicato 1 ottobre 2015
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Oggi all’Aran è andata in scena l’ennesima farsa a beneficio della propaganda e della demagogia. Malgrado le premesse, il Cobas/Codir si è, responsabilmente, presentato oggi all’appuntamento per cercare di definire l’accordo sulla mobilità secondo criteri certi e uguali per tutti.

Nonostante, però, una piccola limatura apportata alla vecchia ipotesi di accordo (non si parla più di assegnazione temporanea e c’è una precisazione relativamente a trasferimenti nominativi), il Cobas/Codir ha ritenuto che nella nuova stesura manchino ancora regole certe che possano garantire la trasparenza ed evitare abusi e clientelismi tanto cari alla politica siciliana.

Anche nella bozza presentata oggi il titolo di studio che, per esempio, non assume alcuna rilevanza ai fini di carriera o ai fini di eventuali riscatti (vista l’enorme sperequazione del suo costo di riscatto tra comparto e dirigenza), verrebbe incredibilmente utilizzato come parametro “preferenziale” ai fine del trasferimento.

Resterebbe, inoltre, la possibilità d’individuazione nominativa dei dipendenti da trasferire e resterebbero i 50 km di distanza (di sola andata) entro cui potere trasferire il personale senza tenere in alcun conto la specificità della Sicilia che ha un sistema di trasporto pubblico carente, con il trasporto ferroviario praticamente inesistente e viario messo in crisi da continui crolli, frane e dalla mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria.

La nuova ipotesi di accordo, presentata oggi sembra, per certi versi, addirittura peggiorativa rispetto a quella precedente. Manca, infatti, la tutela per i colleghi destinatari della L. 104/92, per i genitori di figli di età inferiore a tre anni e per i malati affetti da patologie oncologiche conclamate!

Manca, infine, quello che dovrebbe essere il principio fondante alla base della mobilità e della redistribuzione del personale: la rilevazione e la programmazione dei fabbisogni da parte di ciascun Dirigente Generale che renda razionali e non schizofrenici i trasferimenti.

Alla luce di tutte le considerazioni sin qui esposte il Cobas/Codir ha ritenuto irricevibile questa ipotesi e ha evidenziato la necessità che la politica accantoni forzature che non servono al buon andamento dell’amministrazione ma solo alle esigenze del politico di turno.

Auspichiamo, pertanto, che il governo regionale dia cittadinanza a un progetto di rifondazione della Regione in cui diritti e regole siano finalmente uguali per tutti e stiano alla base di un progetto di rilancio condivisibile. Sempre che l’assessore regionale non voglia assumersi da solo la responsabilità di portare avanti un progetto non condiviso dalle parti sociali e in cui la Regione farebbe passi indietro in tema di trasparenza, d’imparzialità e di legittimità nell’agire.

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FONDO PENSIONI SICILIA – TOTALIZZAZIONE E RICONGIUNZIONE DEI PERIODI ASSICURATIVI

Finalmente il Fondo Pensioni Sicilia è un Fondo Previdenziale a tutti gli effetti. Infatti, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali con apposita nota ne ha definitivamente chiarito la natura.

In base a tale nota il Fondo Pensioni Sicilia viene considerato ” fondo previdenziale esclusivo dell’assicurazione generale per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti”.

Dossier di Repubblica sugli uffici “inutili” della regione

Dossier Repubblica. Gli uffici inutili della regione
Repubblica del 30 settembre 2015. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars clicca sopra l’immagine

Scrive repubblica: I casi più clamorosi di uffici diventati parcheggi per i dipendenti regionali si trovano tra i vari Centri per l’impiego sparsi nella Sicilia che vanta il record della disoccupazione nel Paese. «È normale che in quello di Castelvetrano ci siano 120 addetti quando a Palermo ce ne sono appena 30, o che in un piccolo comune come Petralia Soprana ci siano 13 addetti?», si chiede la stessa dirigente generale del Lavoro, Anna Rosa Corsello.

La risposta è semplice: no, non è normale, anche se adesso la dirigente assicura che il personale sarà trasferito in sedi più utili.

Ma nella galassia sterminata degli uffici regionali ce ne sono molti dalla dubbia utilità che non vengono nemmeno sfiorati dalla riorganizzazione. Tra questi – scrive sempre repubblica – c’è l’Ufficio speciale per l’informatica, un carrozzone con quasi novanta dipendenti voluto dal governo Crocetta quando, nei primi mesi dal suo insediamento, annunciava la chiusura di Sicilia e-Servizi. Poi il governo ha cambiato idea e lunedì scorso la giunta ha nominato il nuovo dirigente generale di questo ufficio. Grazia Terranova. Peccato però che la struttura di fatto non abbia competenze su appalti e gestione dei sistemi informatici: competenze rimaste in capo alla spa partecipata. Per trovare qualcosa da far fare a questo personale in 25 sono stati trasferiti direttamente a e-Servizi: «Ma questo perso nale risulta non utilizzato o rimandato al dipartimento di provenienza a fare da “presìdi” per conto della spa con un pirandelliano ribaltamento dei ruoli previsti dalla convenzione tra la Regione la stessa società», scrivono in una nota di fuoco Dario Matranga e Marcello Minio del Cobas-Codir.

E c’è di più. Non solo è stato creato un ufficio speciale adesso doppione di e-Servizi, ma nei vari dipartimenti ci sono ancora uffici informatici: «Al dipartimento Finanze — scrivono i sindacati autonomi — alla Funzione pubblica, al dipartimento Ambiente e alla Programmazione». Uffici su uffici che si occupano della stessa cosa.