Beni culturali, cancellati concorsi per 365 posti

Beni culturali. Cancellati concorsi per 365 posti
Giornale di Sicilia del 5 ottobre. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars clicca sopra l’immagine

In oltre 325 mila avevano presentato domanda, speravano in un posto di lavoro. Ora, a distanza di quindici anni, la Regione cancella sei concorsi banditi nel 2000 dai Beni culturali per i quali i posti «in palio» erano 365.

Si cercavano geometri, architetti, storici dell’arte, archeologi, bibliotecari, naturalisti: dovevano colmare vuoti dal Centro regionale progettazione e restauro ai Beni culturali.

Nello stop ai bandi pesa anche la spending review: fra le motivazioni della revoca anche le norme della Finanziaria che prevedono una riduzione dell’organico e che confermano il blocco delle assunzioni.

Mobilità dei dipendenti regionali. Riforma a rischio flop?

Le riforme impossibili
Repubblica del 4 ottobre. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Scrive repubblica: “La riforma vera del personale regionale in questi anni è stata da molti governatori e assessori di turno annunciata, ma mai davvero applicata e adesso il rischio è che anche il recepimento di una semplice norma nazionale, la possibilità cioè di trasferire d’ufficio il personale in uffici non distanti più di 50 chilometri, si trasformi in un flop.

Il motivo è presto detto. La Regione ha circa 15 mila dipendenti del comparto più 1.700 dirigenti. Ma soltanto 5 mila di questi lavora in uffici centrali, cioè negli assessorati. Il resto è sparso in tutta l’Isola in sedi distaccate talmente lontane da Palermo o Catania che non sarà sfiorato dalla possibilità di trasferimento prevista dalla circolare di Pistorio: «I 120 dipendenti che stanno al Centro per l’impiego di Castelvetrano, dove dovrebbero essere trasferiti? — sottolinea un sindacalista — Palermo dista dalla cittadina del Trapanese ben 114 chilometri ».

In sostanza la gran parte della truppa dei regionali è in uffici molto distanti dagli assessorati, che sono invece il motore della burocrazia e hanno bisogno di persone per smaltire le pratiche oppure per gestire la spesa dei fondi europei. Non verranno a esempio così sfiorati dalla circolare Pistorio i 40 dipendenti del centro per l’impiego di Casteltermini, oppure i 27 dipendenti della Soat agricola di Mussomeli, oppure i 16 addetti all’ufficio turistico di Patti.

In generale l’amministrazione non ha alcun piano nemmeno per trasferire pratiche da smaltire agli uffici periferici, lasciando tutto in capo agli assessorato centrali.