Blocco della spesa. Dai buoni pasto al programma assistenziale. Ecco tutte le spese che rischiano l’alt

ScioperoSul fronte degli enti, previsto il blocco della spesa per Coppem (350 mila euro), liquidazione di Espi ed Ems (1,1 milioni), Irsap (500 mila euro), Eas (960 mila) e altri enti in liquidazione (1,4 milioni di euro). Da congelare anche il finanziamento da 300 mila euro all’Aran, i 100 mila euro all’Unione italiana ciechi e gli aiuti alle vittime del racket per 113 mila euro e alle associazioni antiracket per altri 435 mila euro. In questa ipotesi verrebbero bloccati anche otto milioni di euro per acquisto di beni informatici, fondi che di solito andavano dritto nelle casse di Sicilia e-Servizi.

Per quanto riguarda il personale, viene bloccata la spesa da due milioni per i buoni pasto e così pure il fondo da 200 mila euro per il personale “comandato”. Viene accantonato il fondo da 150 mila euro per «assistenza del personale», cioè il contributo per funerali e colonie estive.

Riforma delle province. Straordinari negli uffici per elezioni che non si faranno

Map of region of Sicily, Italy, with provinces-frLa Sicilia dei paradossi produce un altro capitolo del suo libro infinito. La legge sui Liberi consorzi è stata impugnata dal governo Renzi, ma nessuno si è ricordato di cancellare la data delle prime consultazioni, già fissate per il 29 novembre. Avrebbe potuto farlo il governatore Crocetta, che però è vincolato dalla norma che gli impone di chiamare gli elettori alle urne entro questo mese. Avrebbe dovuto farlo l’Ars, ma nelle ultime faticose settimane è stata distratta dal travagliato parto del nuovo governo. Morale: non è stata modificata la legge bocciata da Palazzo Chigi, non è stata bloccata la macchina elettorale. Anche se Crocetta e i suoi assessori, già a metà settembre, avevano annunciato la volontà di rinviare il voto.

Le conseguenze sono surreali. Ma hanno anche un peso finanziario. Nei giorni scorsi, passato l’ultimo termine utile, l’assessorato alle Autonomie locali ha chiesto l’elenco degli elettori, provincia per provincia (sono sindaci e consiglieri comunali), e ha costituito i nove comitati elettorali.

La sede di rappresentanza della Regione Siciliana a Roma rischia di scoppiare

Testimoni di giustizia trasferiti a Roma
Repubblica del 6 novembre 2015. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Le ultime assunzioni hanno fatto dell’antica sede a Roma, poco lontano dalla stazione Termini, una “ambasciata” dai grandi numeri. La Sicilia, oggi, può vantare 43 dipendenti nel proprio ufficio di rappresentanza nella capitale. Un organico extra-large, che non teme confronti con altre Regioni d’Italia, e che si è gonfiato con il recente dirottamento nella Capitale di 15 testimoni di giustizia cui una legge isolana, fortemente voluta dal governatore Crocetta, ha garantito un posto nell’amministrazione.