A dispetto dei dati diffusi dall’Ocse, in Italia 3 milioni di famiglie faticano con le spese

EuroPer anni ci hanno detto che c’era la crisi. Oggi ci dicono che la crisi è finita ma il risultato è sempre lo stesso: gran parte delle famiglie non ce la fa neppure a pagare le bollette. Allora com’è possibile che siano ripartiti i consumi se mancano i soldi per acquistare il necessario?

Che la crisi sia stata costruita ad arte dai governanti per dare una bella limata ai diritti (e agli stipendi) dei lavoratori?

Il Cesarismo del sorriso

Il Cesarismo del sorriso
Repubblica del 5 novembre 2015. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

La fine del rapporto politico e forse personale fra Matteo Renzi e Sergio Chiamparino può sembrare una pagina minore nella storia recente del centrosinistra. Invece aiuta a capire qual è la direzione di marcia del partito del premier più di altri episodi con un peso mediatico maggiore.

Chiamparino non è il solito “gufo”, per usare un’immagine cara al presidente del Consiglio. Non è, o almeno non era, un avversario interno di quelli “con la faccia lunga”.

Quello di Chiamparino è un atto d’accusa ormai esplicito verso la deriva egocentrica e solitaria del potere renziano. Un potere sbrigativo che salta le mediazioni.

Un conto sono tre o quattro esponenti della minoranza che escono alla spicciolata dal Pd, essendo marginali già da tempo. Viceversa, il caso Chiamparino chiama in causa non la minoranza del Pd, bensì la maggioranza renziana. È a quest’ultima che si rivolge il presidente del Piemonte. Egli parla ai Delrio e ad altre figure che hanno appoggiato con entusiasmo il rinnovamento renziano e adesso hanno qualche dubbio su questa forma “cesarismo” sorridente ma inesorabile che rende il vertice del Pd imperscrutabile come la vetta del K2 circondata dalle nubi.