“Con la scusa del terrorismo ci tolgono i diritti” Stefano Rodotà denuncia la deriva europea

Stefano RodotàFrancia e Spagna hanno appena approvato due leggi che limitano la libertà di espressione e autorizzano la vigilanza di massa. Parla il giurista e già garante della privacy. Che punta il dito contro la politica.

Sta accadendo, e non è la prima volta che accade in Europa, – dice Rodotà – che utilizzando come argomento, o meglio, come pretesto, fatti riguardanti il terrorismo o la criminalità organizzata si dice “l’unico modo per tutelare la sicurezza è quello di diminuire le garanzie e di aumentare le possibilità di controllo che le tecnologie rendono sempre più possibile”.

La verità – continua Rodotà – è che il rischio non viene dalla tecnologia, viene dalla politica, dalla pretesa di una politica autoritaria di usare tutte le occasioni per poter aumentare il controllo sui cittadini. Controllo di massa, non controllo mirato.

Interpellanza del M5S al presidente della Regione. Nomine illegittime da rimuovere

ScioperoL’atto parlamentare chiede chiarezza al governo alla luce della legislazione vigente e della recente sentenza del Tar, che in sostanza precludono l’accesso ai posti contestati ai dirigenti “figli” della legge 10 del 2000. Angela Foti, prima firmataria dell’atto: “Le leggi in vigore non offrono alternativa alla revoca degli incarichi, al recupero delle eventuali somme illegittimamente erogate e all’accertamento delle possibili responsabilità amministrative ed erariali”.

L’assessore precaria incontra i colleghi: “Ci devono stabilizzare” (video – fonte Repubblica)

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Luisa Lantieri, neo assessore regionale alla Funzione pubblica incontra una delegazione di precari della Regione Sicilia: “Sono una di voi – dice – il nostro calvario inizia negli anni Novanta e non è vero che siamo inutili. Il nostro caso va risolto”. Ecco il video dell’incontro girato da un partecipante. (di Antonio Fraschilla)

L’orchestrina sul Titanic (Sicilia) continua a suonare. Fino a quando?

Nonostante la situazione di povertà certificata dall’Istat che conferma che la Sicilia è la regione più poverà d’Italia (L’Istat e la Sicilia dei record: la regione più povera d’Italia), TUTTI gli attuali politici siciliani che di dimettersi non ne vogliono sapere, dovrebbero avere almeno la decenza di stare nascosti e in silenzio. Invece continuano a rilasciare interviste e dichiarazioni a destra e a manca.

E’ sceso in campo nuovamente il sottosegretario Davide Faraone che detta le condizioni per ricevere aiuti da Roma (Faraone torna ad agitare la maggioranza “Riforme e stabilità o niente soldi alla Sicilia”).

Intanto Crocetta si trova proprio a Roma con il cappello in mano (Cancellati i fondi per Comuni, Università e musei Conti sempre più in rosso, Crocetta vola a Roma).

C’è anche il personale a tempo determinato impegnato in attività di protezione civile, ambientale e del territorio, delle acque e dei rifiuti nel calderone della spesa bloccata dal governo Crocetta, su indicazione dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei (In Sicilia blocco di spesa per 51 milioni, erano destinati a comuni e precari).