Il ministro Boschi è stata in tour in Sicilia per promuovere il sì alla riforma della Costituzione.
Ad attenderla a Palermo tante facce nuove: Cracolici, Cardinale, Cimino, Faraone, etc.
Proprio Faraone, che in questi giorni, sta girando in lungo e in largo la Sicilia per presentare il suo libro che contiene in nuce il suo possibile programma di governo alla Regione, è stato incoronato come futuro governatore.
Mentre tutte le altre Regioni hanno già avviato (e in molti casi concluso) i trasferimenti del personale in esubero, in Sicilia la questione è ancora ferma. E non solo perché la legge è stata definitivamente approvata da pochi giorni. Troppi precari nei Comuni, trasferire il personale in eccesso nei Liberi Consorzi significherebbe chiudere la porta a questi lavoratori.
La strada quindi che sta seguendo la Regione è un’altra: quella dei prepensionamenti.
La crescita più forte del previsto dell’economia tedesca ha consentito all’eurozona di chiudere il primo trimestre in accelerazione, seppure con una lieve revisione al ribasso delle stime preliminari. Ma il solido andamento delle quattro economie più grandi, con un chiara sorpresa positiva in Germania, segnala un buon inizio d’anno, anche se le incertezze sui prossimi mesi e le divergenze all’interno dell’area della moneta unica rimangono ampie, con Portogallo e Grecia ancora in difficoltà.
Nel primo trimestre del 2016 il Pil italiano è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,0% nei confronti del primo trimestre del 2015. Lo rende noto l’Istat in base alle stime preliminari, nello stesso giorno in cui rivede al ribasso le stime sulla deflazione ad aprile, che si attesta a -0,5%.
La crescita italiana viaggia comunque a un passo ridotto rispetto ai partner europei. Il Pil è salito dello 0,5% sia nella zona euro che nella Ue-28, secondo la stima flash di Eurostat, mentre nel trimestre precedente era salito rispettivamente di 0,3% e 0,4%.
In Sicilia, nel primo trimestre del 2016, chiuse oltre 23 mila aziende. Il dato, preoccupante, è stato raccolto da Confimprese Palermo ed è stato presentato durante il primo meeting regionale dell’associazione, dal titolo “Sviluppo@zione – Strategie per il progresso della Sicilia”. “La situazione delle imprese in Sicilia è allarmante – spiega Giovanni Felice, coordinatore regionale di Confimprese Sicilia – dai problemi dell’accesso al credito a quello dei protesti, che in Sicilia ammontano a circa 67 milioni di euro tra assegni e cambiali, è davvero complesso riuscire a tenere bilanci aziendali in positivo, che determinano la chiusura delle aziende attraverso le procedure fallimentari”.