Pensioni. Via dal lavoro a 63 anni con penalizzazioni e prestiti

Pensioni
Repubblica del 25 maggio 2016

Il “cantiere pensioni” si divide in quattro: introduzione della flessibilità in uscita, aumento dei trattamenti minimi, lavori usuranti e fondi previdenziali integrativi. Ma non è affatto detto che per tutti i capitoli si trovi una soluzione nella prossima legge di stabilità. Se è ormai scontato che dal 2017 si potrà lasciare il lavoro con almeno 63 anni (tre anni prima rispetto a quanto stabilisce la legge Fornero approvata nel 2011), più difficile — per l’effetto pesante che avrebbe sui conti pubblici — che arrivi un incremento generalizzato delle pensioni minime attraverso, per esempio, l’estensione del bonus di 80 euro. Complicata — sempre per ragioni di compatibilità economiche — anche l’operazione di aggiornamento della lista degli impieghi usuranti che consentono di lasciare prima il lavoro.

Renzi alla minoranza PD. L’Italicum non si tocca

Repubblica del 28 maggio. Italicum
Repubblica del 28 maggio 2016

“L’Italicum non si discute”.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi risponde a Pier Luigi Bersani. Ieri l’ex segretario si era detto disponibile a votare sì al referendum costituzionale di ottobre a patto che il governo sostituisca la legge elettorale – approvata con tanta fatica – con il doppio turno di collegio, cioè il sistema francese che da anni è la proposta del Partito democratico. Una proposta bocciata già ieri dai vertici democratici, Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini, su cui oggi il premier torna, spiegando il perché l’Italicum è intoccabile. “Dà la certezza a chi arriva prima di governare – dice Renzi – E’ una legge molto semplice che dice che chi vince le elezioni può governare, è fondamentale nel rapporto tra politici e persone. Ed elimina il rischio degli inciuci permanenti“.

Commento

Il problema principale dell’Italicum sono i capolista bloccati e la possibilità di candidature multiple (fino a 10 collegi). Rischiamo di ritrovarci i vecchi matusalemme della politica.

Prescrizione. Scontro in maggioranza. Schifani e Verdini protestano e il PD li rassicura

Il Fatto Quotidiano del 28 maggio. Prescrizione
Il Fatto Quotidiano del 28 maggio 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

È ancora terreno di scontro politico nella maggioranza la riforma del processo penale, in particolare la parte che riguarda la prescrizione. Dopo un iniziale possibile accordo trovato tra Pd e M5s sull’emendamento Casson sullo stop della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, è di nuovo scontro dopo che il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda ha rassicurato Ncd e i Verdiniani dicendo che gli emendamenti sono solo “ipotesi di lavoro” e che il “loro contenuto sarà quindi oggetto di analisi e confronto nei prossimi giorni nel gruppo del Pd e con la maggioranza e in Commissione”.

Repubblica del 28 maggio. Prescrizione
Repubblica del 28 maggio 2016