Come si trasformerà l’importo dello stipendio una volta in pensione?

PoveroSecondo i dati elaborati dal ministero del Lavoro tedesco, a partire dal 2030 più di un terzo dei pensionati tedeschi dovranno cavarsela con 688 euro lordi al mese, una cifra che, per ammissione dello stesso ministro Ursula von der Leyen, costringerà il pensionato “a chiedere il sussidio statale di povertà“. E a ritrovarsi in questa situazione non saranno coloro che hanno svolto un part time o lavorato con discontinuità, ma lavoratori a tempo pieno che per 35 anni hanno percepito un salario lordo di 2.500 euro. La colpa è della riduzione della percentuale di calcolo della pensione rispetto allo stipendio, che nel 2030 sarà del 43% del salario netto, contro l’attuale 51%, che garantisce a parità di stipendio una pensione di 816 euro.

Articolo di qualche tempo fa ma sempre attuale.

Curiosità. Bud Spencer fa più audience di Renzi

ItaliaOggi del 3 giugno 2016. Bud Spencer
ItaliaOggi del 3 giugno 2016. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

La televisione racconta molto di più di quello che viene trasmesso. Racconta una popolazione, i suoi gusti e i suoi desiderata. E il dato, quello freddo, secco, dell’Auditel non lascia scampo. Neppure al premier Matteo Renzi, uno che viaggia verso i 2,5 milioni di followers su Twitter e che con le parole (ci basta il suo grido di battaglia iniziale: «rottamare») ha sbaragliato la concorrenza in seno a un partito dalle logiche chiare e dalle regole ferree come il Pd.

In Italia, ascolti alla mano, c’è ancora un pubblico fedele al vecchio ma intramontabile Carlo Pedersoli, alias Bud Spencer, classe 1929, che non tradisce mai. Mercoledì primo giugno, qualcosa come 1,349 milioni di telespettatori sono rimasti incollati davanti alla tv per rivedere (per chissà quale ennesima volta) la commedia non irresistibile «Bomber», pellicola datata 1982 (all’epoca il premier aveva 7 anni e, immaginiamo, non stava andava ancora al cinema a guardare film, magari cartoni animati sì). Una fetta di italiani, pari al 5,85% di share, che periodicamente torna a guardare le imprese eroiche di strampalati personaggi che sfidano da provinciali i militari Usa (refrain in tutto simile a quello di Lo chiamavano Bulldozer, altro film-cult con l’ex nuotatore professionista e plurimedagliato Bud, che continua a fare ascolti da primato nonostante sia stato girato e lanciato nel 1978).

Ma questa volta, oltre a superare, il talk show di La7, La Gabbia (share del 3,44% di tutto rispetto per l’emittente di Urbano Cairo), ha addirittura sconfitto e non ai punti, semmai per ko tecnico, anche il premier Renzi, ospite dell’ultima puntata di Virus, il talk di RaiDue condotto dal bravo e preparato Nicola Porro pronto, si dice, a passare a Mediaset. Programma, Virus, che ha registrato il 4,34% di media d’ascolto (929 mila telespettatori). A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa spinge più di un milione di italiani (il 2,25% della popolazione totale) a non ascoltare il pensiero del capo del governo e leader del Pd ma a ri-ri-ri-rivedere i finti cazzotti, le finte risse e ascoltare la battute triviali di un film che non finirà mai nella hall of fame della cinematografia italiana?