Diktat di Roma in cambio dei soldi. Prima i tagli. La Sicilia deve ridurre la spesa sul personale. Eppure la Sicilia dà allo Stato più di quanto riceve

Repubblica del 22 giugno 2016. Lo Stato apre la cassa ma prima i tagli
Repubblica del 22 giugno 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Ecco l’accordo “storico” che per la prima volta dal varo dell’Autonomia lo Stato ci riconosce delle entrate nuove». Il governatore Rosario Crocetta e l’assessore all’Economia Alessandro Baccei annunciano entusiasti l’intesa siglata con il governo nazionale.

Roma ha riconosciuto 1,6 miliardi di euro di entrate in più e stabili alla Sicilia, tra Irpef, Iva e altre imposte. Ma in cambio di questa grande apertura Renzi ha preteso per l’Isola impegni molto stringenti in tema di riduzione della spesa corrente, a partire «dai costi del pubblico impiego regionale », e di applicazione delle norme nazionali sulla pubblica amministrazione e sui costi della politica nei Comuni, con il recepimento delle riforme Madia e Delrio. E, ancora, il ritiro di tutti i contenziosi aperti dalla Sicilia contro lo Stato alla Corte costituzionale.

Commento

Crocetta, Baccei ma anche Faraone hanno sbandierato ai quattro venti lo storico accordo siglato con lo Stato che consente l’arrivo in Sicilia dei 500 milioni per chiudere il bilancio 2016, ma che, in totale, dovrebbero essere 1,6 miliardi l’anno.
La prima cosa che verrebbe da dire è GRAZIE!

Bilancio lacrime e sangue
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Ma se analizziamo bene i fatti, le cose stanno diversamente.

Recentemente la Corte dei Conti siciliana ha messo nero su bianco che il contributo che la Sicilia dà allo Stato per il risanamento della finanza pubblica nel 2015 ha sfiorato 1.3 miliardi di euro ed è stato il secondo dopo quello della Lombardia che però ha un Pil notevolmente più grande. Ma c’è di più!
Come regione a Statuto speciale, l’iva delle imprese che producono in Sicilia dovrebbe essere assegnata alla Sicilia e invece, basta avere una sede legale fuori la Sicilia, per fare svanire le entrate (VEDI LE RAFFINERIE DI GREGGIO. A NOI RESTANO I VELENI, ALLO STATO VANNO LE ENTRATE).

Stesso ragionamento va fatto per l’irpef.
Fino a qualche anno fa tutti i dipendenti statali residenti in Sicilia (insegnanti, forze dell’ordine, etc.), pagavano l’irpef in Sicilia. Poi lo Stato ha pensato bene di trasferire il centro di elaborazione degli stipendi a Roma e, da quel momento, addio Irpef.
Tra iva e irpef la Sicilia ci rimette oltre 7 miliardi e ci concede l’elemosina di 500 milioni.

Regionali 2017. Crocetta lancia la sua candidatura. Reddito di cittadinanza e contratto dei regionali

GdS del 22 giugno 2016. Crocetta si candida
Giornale di Sicilia del 22 giugno 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars clicca sopra l’immagine

Intende concedere il reddito di cittadinanza (800 euro) ai disoccupati, promette il rinnovo del contratto dei regionali e alle impresefa sentire il profumo di un piano da due miliardi che permetterà di realizzare in ogni Comune un’opera per un totale di mille cantieri in due anni. Rosario Crocetta ha scelto il giorno dell’accordo con lo Stato per lanciare la propria campagna elettorale in vista della ricandidatura a Palazzo d’Orléans.

Repubblica del 15 maggio. Boschi incorona Faraone
Repubblica del 15 maggio 2016

 Mi pare in Sicilia avremo solo l’imbarazzo della scelta.

Renzi stanzia più risorse per la Regione Sicilia per evitare una nuova Caporetto elettorale (fonte Il Giornale)

Il Giornale del 22 giugno 2016. Il governo salva i forestali
Il Giornale del 22 giugno 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’ars, clicca sopra l’immagine

Renzi cerca di evitare una nuova Caporetto elettorale in Sicilia dopo quella di Roma e di Torino e sceglie di inondare l’isola di contributi pubblici. È questa, in fondo, la sostanza del decreto enti locali approvato lunedì in tarda serata dal Consiglio dei ministri.

Esisteva un’alternativa meno dispendiosa? Sì. Lo conferma il fatto che Renzi stesso abbia rimandato l’emanazione del decreto al lunedì successivo alla débàcle elettorale e, soprattutto, una settimana dopo le polemiche legate agli incendi che hanno devastato la Regione. Era volontà del premier limitare i soliti trasferimenti assistenzialistici, ma stringere i cordoni della borsa sarebbe equivalso al de profiindis per la giunta Crocetta e per il Pd locale, squassato dalle faide interne.

Fondi europei. La Regione cerca esperti da 450 euro al giorno

GdS del 22 giugno 2016. La regione cerca esperti
Giornale di Sicilia del 22 giugno 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

L’iniziativa è dell’assessorato regionale alle Attività produttive guidato da Mariella Lo Bello che ha pubblicato un bando per selezionare il gruppo di aspiranti consulenti. Questi esperti si occuperanno, se ce ne sarà bisogno, della valutazione di progetti, di assistenza ai beneficiari, di monitoraggio e verifica dello stato di avanzamento delle attività finanziate e infine supporteranno i beneficiari nelle fasi di chiusura e rendicontazione dei progetti.