Ora possiamo finanziare progetti che ristrutturano settori importanti: penso alla formazione professionale, all’agenzia per i precari, alle ex Province.
Sono tutti problemi che affronteremo in una manovra di assestamento di bilancio che proporremo all’Ars fra la fine dell’estate e settembre»: Alessandro Baccei, assessore all’Economia, annuncia la fase 2 del risanamento dei conti. Che partirà da una manovra bis già in cantiere.
Nel comprensorio di Palermo centri della stessa dimensione ospitano un numero di contrattisti molto differente: Terrasini, tredicimila abitanti, ne ha 105 mentre Termini Imerese, che vanta una popolazione doppia, ne conta 40 m meno. Impossibile orientarsi secondo una logica razionale.
L’articolo 23, che nel resto d’Italia dura spazio di un anno, in Sicilia viene prorogato di volta in volta, poi le cooperative chiudono e il personale nel 1996 entra come Lsu nei Comuni. Poi, nel 2001, arriveranno i contratti di diritto privato.
È un caso che il Comune con il maggior numero di contrattisti, in Sicilia, sia Alcamo ( 397, cento più di Messina) che ha espresso una pletora di deputati e un potente ex assessore al Lavoro come Nino Papania? O che primato, in provincia di Palermo, sia di quella Partinico ( 242 ) che ha dato i natali a un altro ex assessore al ramo quale il de Mommo Giuliana? Però nessuno, dei governi che si sono avvicendati negli ultimi lustri, ha mai provveduto a redistribuire questo personale.
Conviene davvero l’Ape, l’Anticipo pensionistico messo in campo dal governo? Troppi i nodi da sciogliere per rispondere. Primo, il tasso d’interesse da ripagare alle banche per il prestito. Secondo, l’entità delle detrazioni (ma non per tutti) in grado di alleviare il peso delle rate. Terzo, il premio assicurativo che scatta in caso di “premorienza”. Cosa succede se il pensionato muore prima dei vent’anni, cioè della durata del mutuo previdenziale? E chi versa il premio, ovvero il costo della polizza?
L’anticipo pensionistico allo studio del governo (il cosiddetto Ape) varrà per tutti i lavoratori, compresi quindi quelli pubblici e gli autonomi. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine dell’incontro con i sindacati.