Statali, aumenti di stipendio in cambio di orari di lavoro più lunghi. Una delle ipotesi sarebbe quella di portarlo da 36 fino a 40 ore settimanali

Il Messaggero dell'8 settembre 2016 - Aumenti agli statali in cambio di orari più lunghi
Il Messaggero dell’8 settembre 2016

“Con l’euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più”.
Romano Prodi

Non solo aumenti legati al merito. Secondo le ultime indiscrezioni, anche gli orari di lavoro potrebbero entrare nel negoziato tra sindacati e governo. Una delle ipotesi sarebbe quella di rendere più flessibile l’orario, portandolo da 36 fino a 40 ore settimanali come nel privato, ma dando la possibilità ai singoli dipendenti di scegliere autonomamente se continuare a lavorare lo stesso numero di ore attuali o di incrementarle.

Chi dovesse scegliere di aumentare le proprie ore di lavoro settimanali si vedrebbe aumentare anche lo stipendio in busta paga. L’ipotesi, secondo quanto riporta Il Messaggero, sarebbe arrivata da una parte del fronte sindacale, ma sarebbe vista con interesse dal governo.

Quifinanza – Statali, aumenti di stipendio in cambio di orari di lavoro più lunghi

Commento.

L’aumento contrattuale rischia di essere una semplice remunerazione delle 4 ore in più lavorate.

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Il 15 ottobre 2015, presentando la legge di Stabilità, il premier Matteo Renzi aveva pubblicamente rivendicato la scelta “politica” di non tagliare gli sconti fiscali. Toccare quelle che in gergo si definiscono tax expenditures, cioè le deduzioni, detrazioni ed esenzioni fiscali concesse a cittadini e imprese, “significa aumentare le tasse“, aveva detto.

Se il progetto andrà in porto, chi oggi detrae dalla dichiarazione dei redditi alcune spese mediche, quelle per famigliari a carico o quelle sostenute per assicurazioni o lavori di ristrutturazione in casa dovrà forse rifare i propri conti.

Commento

Altro che taglio di tasse. Si tratta di una semplice partita di giro, ovvero gli stessi soldi che dalla tasca destra passano alla tasca sinistra.