Altro che aumenti. Il rinnovo del contratto degli statali potrebbe riservare un taglio dello stipendio

Il Sole 24 Ore del 10 ottobre 2016. Rischio stipendi per 800mila statali
Il Sole 24 Ore del 10 ottobre 2016. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

In settimana si saprà quanto il governo intende stanziare per il rinnovo dei contratti pubblici. Visto il «sentiero stretto» (copyright Pier Carlo Padoan) su cui si sta inerpicando la manovra, schiacciata tra una crescita incolore e via libera europei tutti da conquistare, non sarà una cifra da sogno: i calcoli della vigilia parlano di 500 milioni, che si aggiungono ai 300 accantonati dallo scorso anno

Ma il vero nodo per il settore è dato però dall’applicazione della riforma Brunetta, che impone di cancellare i «premi» di produttività per un quarto del personale.

La riforma, infatti, impone di dividere i dipendenti in tre fasce e di concentrare sul 25% del personale la metà dei premi, distribuire l’altra metà dei fondi fra il 50% degli organici e lasciare l’ultimo quarto dei dipendenti a secco di premi.

La regola, spiegava allora la riforma, entra in campo al primo rinnovo contrattuale successivo alla sua approvazione, cioè ora, e a chi mastica qualcosa di pubblico impiego la conseguenza appare evidente: per 700-800 mila persone, cioè per quel 25% di lavoratori pubblici che dovrebbero rimanere senza premi, il rinnovo del contratto rischia di costare caro, perché l’azzeramento del bonus vale molto di più di qualsiasi aumento nazionale.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Famp 2016. Altro rinvio all’Aran

Aran-SiciliaOrmai è chiaro che Aran e governo vogliono portare i sindacati al lento logoramento, tirati per la giacchetta, da un lato, da una parte del personale che sarebbe disponibile ad accettare le estrapolazioni e un famp più “leggero” purché subito e, dall’altra parte, da coloro che chiedono l’applicazione del contratto senza eccezioni.

In giornata il comunicato ufficiale.