Abolizione della 3ª fascia e transito dei dirigenti alla 2ª fascia per adeguarsi alla normativa statale? Le cose non stanno proprio così

L’emendamento recita testualmente: “al fine di uniformare la legislazione regionale in materia di pubblico impiego a quella statale……“. Peccato che la Corte Costituzionale con la sentenza n. 251/2016 abbia dichiarato incostituzionali diversi punti della legge delega relativa alla Riforma Madia (legge 124/2015) bocciando, tra l’altro, il decreto attuativo sulla dirigenza pubblica. Il decreto non è stato promulgato e, di fatto, è decaduto.

Cliccando sul link che segue (Legge 124/2015: i testi definitivi dei Decreti attuativi) potete verificare i testi definitivi dei Decreti attuativi pubblicati in gazzetta ufficiale e quelli decaduti (tra cui quello sulla disciplina della dirigenza della Repubblica).

In conclusione, a cosa uniforma l’emendamento proposto se, di fatto, la dirigenza statale continua a essere suddivisa su 2 fasce? L’emendamento proposto, ammesso e non concesso che venga approvato dall’Ars, supererebbe l’esame del CdM?

Ma questo ha poca importanza. É secondario. La campagna elettorale incombe e tutto fa brodo per acquistare visibilità e consenso.

Ma poi, è tutto oro quello che luccica?

Ecco un articolo molto eloquente di circa 7 mesi fa, pubblicato su “Il Sole 24 Ore” che spiegava la riforma e che consiglio di leggere attentamente, a meno che non si immagini una riforma “a trasi e nesci”. Buona lettura…

Per 1.400 dirigenti regionali una “promozione” di massa

Gazzetta del Sud dell’8 febbraio 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Mini-rivoluzione m arrivo per i dirigenti della Regione siciliana: addio alle tre fasce con cui vengono al momento classificati in base alla legge regionale 10 del 2000 e creazione di una unica fascia per i circa 1.400 dirigenti, il 95% dei quali dall’attuale terza fascia raggiungerà il resto dei colleghi in seconda fascia. Lo prevede un emendamento alla finanziaria, approvato in commissione Affari istituzionali dell’Assemblea siciliana, che modifica la normativa attuale.

Al momento la legge stabilisce il ruolo unico per la dirigenza regionale ma prevede la classificazione in tre fasce, il transito da una all’altra può avvenire attraverso concorsi interni che in 17 anni non sono mai stati espletati. In prima fascia non c’è più alcun dirigente – gli ultimi sono andati in pensione qualche anno fa – mentre quelli di seconda sono una quarantina, tutti gli altri appartengono alla terza fascia. L’emendamento consente a chi si trova in terza fascia di passare alla seconda.

«Con questa norma – spiega il presidente della commissione Affari istituzionali, Totò Cascio ci adeguiamo alla normativa nazionale».