Contratti pubblici, fermi a 35 euro sugli 85 promessi

Giornale di Sicilia del 12 aprile 2017. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars, clicca sopra l’immagine

Servono ancora 2,8 miliardi di euro per arrivare ad un aumento medio di 85 € ma durante il consiglio dei ministri per l’ok a Def e manovra correttiva, era circolata la voce che la dote per gli statali saltasse.

IN CONFERENZA STAMPA è stato il ministro dell’Economia Padoan a rassicurare: «Vorrei dissipare ogni dubbio relativo ad alcune voci circolate: il governo mantiene tutti gli impegni presi, compresi quelli relativi ai contratti con la pubblica amministrazione». Idem da parte di Marianna Madia, titolare della Funzione pubblica: «Il Governo conferma l’impegno economico di 85 euro medi sul rinnovo dei contratti #PA», ha twittato la ministra, aggiungendo che il Cdm ha dato anche il via libera allo «#sbloccoturnover nei comuni», per «dare ai cittadini servizi migliori». Lo stesso governo ha specificato che finora le risorse stanziate assicurano un aumento di 35,9 euro medi, quindi siamo ancora lontani dagli 85 euro (sul triennio) concordati.

Ma l’Ape volontaria rischia di fare flop

Il Tempo del 27 marzo 2017. Per scaricare l’articolo, clicca sopra l’immagine

L’APE riparte, ma il rischio flop è alto. Dopo innumerevoli stop e ritardi, è finalmente in arrivo l’Anticipazione Pensionistica, lo strumento pensato dall’ex esecutivo Renzi per introdurre un po’ di flessibilità in uscita nel sistema previdenziale italiano, consentendo di andare in pensione qualche tempo prima rispetto a quanto stabilito dalla riforma Fornero. Il dubbio, però, è che l’Ape volontaria – che prevede una penalizzazione economica per il lavoratore che ne fa richiesta, si riveli un fallimento, e non venga scelta se non da una percentuale irrisoria di italiani.

Oltre a dover avere almeno 20 anni di contributi versati e 63 anni compiuti, infatti, i lavorati che sceglieranno l’Ape volontario subiranno una penalizzazione tra il 4,5 e il 4,7% della pensione maturata per ogni anno di anticipo.

In pensione con il prestito: ecco come funziona l’Ape. Assegni decurtati dalle rate di ammortamento

Il Giornale del 27 marzo 2017. Per scaricare l’articolo clicca sopra l’immagine

Fra pochi giorni il governo dovrebbe varare i tre decreti attuativi dell’anticipo pensionistico (Ape) in modo tale che dal primo maggio si possa accedere, come previsto, al beneficio introdotto dalla legge di Bilancio 2017.

È utile, dunque, ricordare quale sia lo stato dell’arte di un complesso normativo per il quale bisognerà, comunque, valutare il rapporto tra costi e benefici. Innanzitutto, occorre ribadire che all’Ape potranno accedere coloro che intendono anticipare il pensionamento di vecchiaia di 3 anni e 7 mesi, ossia tutti coloro che abbiano almeno 63 anni con 30 di contributi previdenziali.