«Favori dall’armatore» Indagati Vicari e Crocetta (Fonte: Corriere della Sera)

Corriere della Sera del 20 maggio 2017

L’apertura di una indagine a carico di qualcuno non equivale assolutamente ad una sentenza di colpevolezza.

Nel nostro ordinamento giuridico vige la presunzione di innocenza fino a prova contraria e «l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva» (cosa di cui non ha tenuto minimamente conto il governatore Crocetta in occasione dei trasferimenti di massa dei dipendenti regionali o quando ha lanciato accuse gravissime contro il personale dagli studi dell’Arena di Giletti).

Auguriamo, sinceramente, al presidente di dimostrare la propria estraneità ai fatti. Certo, però, sarebbe veramente grave scoprire che, dopo aver accusato i dipendenti di prendere tangenti per sbloccare le pratiche, alla fine il marcio era lui.

Crocetta, dall’Arena bordate contro burocrati: “Tardano le pratiche perché chiedono tangenti”

La rivoluzione, la rotazione e una logica che, al momento, non c’è.

PrecariAct. Successone Jobs Act: aumentano licenziati e contratti a termine

Il Manifesto del 19 maggio 2017

Aumentano licenziati e contratti a termine, cala il tempo indeterminato.

I dati Inps sul primo trimestre 2017 certificano il fallimento della riforma renziana del lavoro. Gli sgravi sono stati un regalo solo per le imprese.

Con la fine degli incentivi alle imprese le assunzioni a tempo indeterminato calano ancora mentre aumentano i licenziamenti disciplinari. Il mercato del lavoro non solo è stagnante, ma la poca occupazione esistente è il prodotto del boom dei contratti a termine.

Nei primi tre mesi del 2017 calano del 7,4 per cento le assunzioni a «tutele crescenti» rispetto al 2016. Rispetto a due anni fa è un crollo. Aumentano, invece, i licenziamenti disciplinari. L’abolizione dell’articolo 18 è stata una scelta sciagurata che ha sdoganato i comportamenti illegittimi e le ritorsioni contro i lavoratori.

La fine degli sgravi seppellisce il Jobs Act

Il Manifesto del 19 maggio 2017

I dati forniti ieri dall’Inps relativi ai primi tre mesi dell’anno in corso suonano come una campana a morto per le politiche dei governi Renzi e Gentiloni, e ciò che è più grave per il lavoro nel nostro paese. L’Istituto mette fine agli storytelling governativi sulle magnifiche sorti progressive del Jobs Act e dintorni. Ma certamente non possono stupire. Al contrario questi dati ci confermano delle semplici verità.

Si possono anche gonfiare i dati sull’occupazione con una pioggia di incentivi del tutto sproporzionati agli esiti effettivi. Ma questi non possono durare all’infinito. E appena finiscono la cruda realtà riemerge.