Torna il tacito rinnovo per le assicurazioni. Dal Parlamento uno schiaffo a famiglie e consumatori

Uno schiaffo ai consumatori: solo così si può definire l’emendamento approvato alla commissione attività produttive della Camera dei Deputati che abolisce il divieto al tacito rinnovo per le polizze assicurative rigurdanti danni e rischi accessori per la Rc Auto. Uno schiaffo che sa di beffa, visto che tale norma è stata inserita nel cosiddetto ddl Concorrenza che – a meno di ulteriori incidenti o auspicabili ripensamenti – sarà approvato entro l’estate.

Tradotto: fino al 31 dicembre 2012 se volevate cambiare assicurazione dovevate mandare una raccomandata di disdetta entro 15 giorni dalla scadenza della polizza. Vien da se che solo una piccola percentuale di persone particolarmente avvedute si segnava sul calendario la data entro cui poter esercitare il recesso. Risultato? Anche se i premi erano particolarmente alti, ce ne si accorgeva quando era troppo tardi. E arrivederci e grazie al prossimo anno.

Il Papa: “Stolto far lavorare a lungo gli anziani mentre i giovani sono disoccupati”

Canonization 2014- The Canonization of Saint John XXIII and Saint John Paul II (14036966125)“E’ una società stolta e miope quella che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga una intera generazione di giovani a non lavorare quando dovrebbero farlo per loro e per tutti”.

Il monito di Bergoglio è per “un nuovo patto sociale, che riduca le ore di lavoro di chi è nell’ultima stagione lavorativa, per  permettere ai giovani, che ne hanno il diritto-dovere, di lavorare” ricordando che “le pensioni d`oro sono un`offesa al lavoro non meno grave delle pensioni troppo povere, perché fanno sì che le diseguaglianze del tempo del lavoro diventino perenni”.

I viaggi a 5 stelle di Crocetta e di Sami Ben Abdeaali: la denuncia

Rosario Crocetta2012Una lettera, inviata alla Procura, alla Corte dei Conti, all’ANAC e agli organi di stampa, svela alcuni particolari della carovana girovaga del governatore…

La lettera-denuncia è stata inviata all’Autorità Nazionale Anticorruzione, alla Procura della Repubblica di Palermo, alla Procura Generale della Corte dei Conti, al Dirigente regionale per la prevenzione della Corruzione e a diversi organi d stampa, locali e nazionali. A firmarla è l’ingegner Roberto Sciascia.

Il contenuto è  interessante: richiama l’attenzione sulle spese sostenute dal governatore Rosario Crocetta per alcuni viaggi dal sapor mediorientale. Spese grosse che stridono ancora di più se si pensa alle difficoltà dei Siciliani, “in particolare dei disabili”. 

Statali, al via il tavolo sul Ccnl

ItaliaOggi del 28 giugno 2017

Ieri hanno preso il via ufficialmente le trattative tra Aran e sindacati che dovrebbero, nelle intenzioni del ministro Marianna Madia, portare al nuovo contratto del pubblico impiego «entro i primi giorni di ottobre».

Tuttavia, lo scoglio principali sulla strada dell’accordo saranno le risorse. L’intesa conclusa tra governo e sindacati il 30 novembre 2016 prevede infatti aumenti medi mensili di 85 euro per i quali, al momento, non ci sono soldi sufficienti. A mettere le mani avanti è stato lo stesso presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini, che ha auspicato che ulteriori fondi vengano stanziati dalla prossima legge di bilancio.

Sblocco contratti statali, si parte dalle assenze per malattia e permessi

I soldi ancora non ci sono, o, più correttamente, ce n’è solo una piccola parte, e si inizia la trattativa “toccando” istituti delicati come malattia e permessi..

ROMA. – Inizia la partita per portare 85 euro in più nelle buste paga di 3 milioni di dipendenti pubblici. Oggi (ieri) sindacati e Aran, l’Agenzia che tratta per il Governo, torneranno a sedersi, dopo otto anni, intorno allo stesso tavolo. Aspettando che la legge di bilancio stanzi l’ultima tranche di finanziamenti, altri 1,2-1,3 miliardi, si riparte dalle regole. E tra i primi punti in agenda ci sono le assenze per malattia.

Dopo la direttiva ‘madre’ firmata dalla ministra della P.A, Marianna Madia, la palla è passata ora al presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini: “ci proponiamo di fissare – spiega – un calendario e la cornice su cui impostare il discorso”. Si potrebbe cominciare dalla possibilità di spacchettare la malattia in ore per le visite specialistiche. C’è l’intenzione di rivedere tutta la materia dei permessi, rendendoli più flessibili così da venire incontro alle esigenze della P.A e del personale.

Più elasticità ma anche fermezza contro gli abusi. Si pensa ad esempio alla programmazione delle assenze dovute alla legge 104. Il contratto dovrà poi contenere un sistema di incentivi e penalizzazioni per evitare alti tassi di assenza. La chiave starebbe nel responsabilizzare l’intera ‘squadra’. Occorre “spostare l’attenzione dal comportamento del singolo alla performance del gruppo”, sottolinea Gasparrini. Tra le questioni preliminari c’è poi il modello di relazioni sindacali. Si punta a un sistema meno burocratico e più orientato a verificare nella sostanza le scelte dell’amministrazione, in linea con l’Ue.

Le confederazioni per il momento si dicono “soddisfatte”. Così fa la Cgil con Franco Martini: martedì “incardiniamo il lavoro, vogliamo mettere a punto una roadmap e vogliamo che luglio sia un mese in cui andare concretamente avanti”. Antonio Foccillo della Uil apprezza che “finalmente si cominci” ma, avverte, “gli 85 euro devono essere sul tabellare e non ‘all inclusive’, con una quota da destinare all’accessorio”.

Per Massimo Battaglia della Confsal Unsa è “importante che dopo la prima riunione si fissi subito la data per il tavolo dedicato alla P.A centrale, da apripista”. La trattativa si dividerà, infatti, su 4 tavoli (centrale, locale, sanità e istruzione). Prima di questa tornata i settori erano invece 11. E calibrare i rinnovi su una diversa mappa del personale significherà armonizzare norme e compensi.

(di Marianna Berti/ANSA)

Sicilia. Musei, rischio ” serrata ” nei giorni festivi

La Sicilia del 27 giugno 2017

Musei siciliani a rischio-serrata nei weekend di luglio e agosto Rischio serrata dei musei e aree archeologiche in Sicilia nei giorni festivi. I maggiori siti dell’Isola rischiano di rimanere chiusi tutte le domeniche di luglio e agosto per lo stato di agitazione degli oltre 1.009 addetti culturali a causa del mancato pagamento da parte della Regione Siciliana dei salari accessori del 2016.

«A fronte della rinuncia da parte dei lavoratori di una tutela di legge al fine di garantire le aperture delle strutture I NUMERI Sono 1099 i lavoratori dei Beni Culturali che si occupano nell’Isola della gestione dei Musei e delle aree archeologiche svolgendo le mansioni di controllo e biglietteria. Finora l’apertura dei musei nei giorni festivi ha fatto incassare alla Regione 23,2 milioni di euro per l’anno 2016 nei giorni festivi, l’Amministrazione regionale continua a non mantenere i propri impegni e non eroga quanto dovuto, in termini di salario accessorio, ai lavoratori dei Beni culturali – ha sottolineato Michele D’Amico Cobas Codir – il Dipartimento regionale della Funzione Pubblica continua a ritardare i pagamenti dell’indennità di turnazione parte variabile 2016 del personale che ammonta complessivamente a 3 milioni di euro».

Pa: sblocco contratti, il 27 sindacati all’Aran per nuova stagione 2016-2018

Roma, 25 giu.(AdnKronos) – Dopo quasi otto anni di blocco si avvia la stagione contrattuale 2016-2018 per gli statali sotto il segno del cambiamento. Martedì prossimo, il 27 giugno, i sindacati sono stati convocati all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, per iniziare la discussione sui rinnovi contrattuali che interesseranno una platea di circa 3,3 milioni di impiegati pubblici. Sul piatto ci sono aumenti medi a regime di 85 euro al mese e, non solo, un corpus normativo poliedrico, come previsto dal nuovo testo unico del pubblico impiego che dovrà essere declinato e armonizzato nei diversi settori e comparti.

Sarà un primo incontro sull’atto di indirizzo generale, la piattaforma presentata dal ministro della Funzione pubblica Marianna Madia che rappresenta il punto di partenza della trattativa, sul quale i sindacati faranno le loro proposte.

“E’ un passo importante, prende il via una stagione contrattuale che segna un cambio di rotta con il passato – afferma il presidente dell’Aran Sergio Gasparrini all’Adnkronos in vista dell’incontro – nuove politiche del personale e un nuovo modello di relazioni sindacali , alla luce della riforma Madia, saranno instaurati”.

Beni Culturali, Ritardi nei pagamenti. A rischio apertura Musei

Regione, Beni culturali: musei da tre anni sempre aperti nei festivi, ma l’Amministrazione continua a ritardare il pagamento del salario accessorio.
Rischio serrata dei musei e aree archeologiche nei giorni festiva.

Palermo, 26 giugno 2017
Grazie agli accordi sottoscritti tre anni fa con l’allora assessore regionale ai Beni culturali, Antonio Purpura, i musei e le aree archeologiche regionali – da allora — hanno sempre garantito l’apertura durante tutti i giorni festivi. Questo importante risultato e stato reso possibile dalla deroga alle leggi e ai contratti accettate dai lavoratori addetti alla fruizione e vigilanza che hanno sostanzialmente rinunciato alle tutele di legge sul divieto di superare un terzo di giornate di lavoro nei giorni festivi. Ma, a fronte della rinuncia da parte dei lavoratori di una tutela di legge al fine di garantire le aperture delle strutture nei giorni festivi, l’Amministrazione regionale continua a non mantenere i propri impegni e non eroga quanto dovuto — in termini di salario accessorio – ai lavoratori regionali dei Beni culturali.
Il Dipartimento regionale della Funzione Pubblica continua a ritardare i pagamenti dell’indennità di turnazione parte variabile 2016 del personale del Dipartimento Beni Culturali, che ammonta complessivamente a 3 milioni di euro | numero 1099 addetti hanno già abbondantemente rese le prestazioni lavorative, mantenendo sempre aperti in tutti i giorni festivi i siti culturali siciliani tacendo incassare alla Regione Siciliana 23,2 milioni di euro per l’anno 2016 (con un incremento del 13,5 % rispetto all’anno 2015).
Ma dopo sei mesi dalla fine dell’anno 2015, si ritarda ancora ingiustamente la remunerazione delle attività lavorative rese.

Il Dipartimento Beni culturali, tra la fine del 2016 e l’inizio 2017, avrebbe già inviato alla Funzione Pubblica i tabulati con gli importi definitivi per la liquidazione della turnazione fissa e variabile del personale turnista, ma il Dipartimento della Funzione Pubblica, dopo diversi mesi e contraddicendo la tempistica previste dai regolamenti, avrebbe adesso inviato una nota al Dipartimento Beni Culturali con la quale si inviterebbe a un ulteriore controllo sulle somme da erogare, con il risultato – questo si immediato — di un ulteriore allungamento dei tempi che mette a dura prova la pazienza di tutti i lavoratori e del sindacato.

Il personale turnista e il Cobas/Codir, dopo avere già proclamato lo stato di agitazione nei giorni scorsi proprio a causa di questa situazione, annunciano che – se entro e non oltre il 30 giugno prossimo i mandati di pagamento della turnazione variabile non saranno inviati alla Ragioneria per pagare le prestazioni dovute – considereranno temporaneamente congelato l’accordo sindacale sulle aperture (estive e inviteranno — in assenza di certezze nei pagamenti delle prestazioni e tutti i lavoratori interessati ad astenersi dalle prestazioni nei giorni festivi non dovute contrattualmente e per legge.
Avendo tutti i lavoratori già abbondantemente superato un terzo delle prestazioni previste nei giorni festivi, ci sarà quindi — dal primo luglio e fino a quando l’Amministrazione non disporrà i pagamenti dovuti – una serrata totale di tutte le zone archeologiche e nei musei regionali durante i giorni festivi.

http://www.codir.it/site/it/?p=11039

Netta sconfitta del PD alle amministrative. Renzi resuscita Berlusconi

Il Fatto Quotidiano

Il Partito democratico al primo turno aveva derubricato i risultati un po’ melensi come un sintomo passeggero, molti dirigenti si erano affrettati a mettere in evidenza i successi qua e là. Ora si sveglia e si scopre sconfitto in città che governa da decenni: in Emilia, a Piacenza, la città “della Ditta”; in Toscana, a Pistoia, nei luoghi in cui Benigni diceva di voler bene a Berlinguer; in Liguria, a La Spezia, città portuale e operaia; fino in Lombardia, a Sesto San Giovanni, la Stalingrado d’Italia.

Sicilia. Elezioni Regionali: Pietro Grasso dice no al centrosinistra

Alla fine è arrivato un “No, grazie”. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, declina la proposta dei vertici del centrosinistra di correre per la guida della Regione. Una decisione sofferta, maturata dopo una lunga riflessione. Grasso, nelle ultime ore, ha incontrato i dirigenti del partito democratico e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Le conseguenze istituzionali legate alle dimissioni da presidente del Senato rendono, per il numero uno di Palazzo Madama, impraticabile la strada che lo riporterebbe in Sicilia.