Il Fondo Monetario Internazionale: gli italiani guadagnano meno di 20 anni fa

Corriere della Sera del 28 luglio 2017

Gli italiani stanno peggio di venti anni fa. Lo dice il Fondo monetario internazionale nel suo ultimo rapporto sull’Italia. Le conseguenze della lunga crisi economica sono state molto pesanti sui redditi: «Gli italiani in media guadagnano ancora meno di due decenni fa». Non solo. L’istituto di Washington prevede che «potrebbe servire quasi un decennio» per un ritorno dei redditi ai livelli del 2007.

La Corte di Giustizia Ue gela l’Italia: “I rifugiati a carico di chi li accoglie”

La Stampa del 27 luglio 2017

Per la Corte di Giustizia dell’Ue è lo Stato di primo approdo che resta competente per l’esame delle richieste d’asilo e non lo Stato di destinazione. Sempre. Nelle sue conclusioni l’Avvocato generale aveva stabilito che quel principio può saltare in caso di afflusso massiccio, ma i giudici hanno completamente ribaltato il verdetto (cosa che succede molto raramente). E ora? L’appuntamento è per il 14 settembre, quando i ministri dell’Interno si riuniranno a Bruxelles per discutere nuovamente di immigrazione. In questa sede dovrebbero riprendere anche le trattative per riformare il sistema d’asilo.

Ricalcolo retroattivo dei vitalizi dei parlamentari. Intervista a Cesare Damiano. Pericoloso precedente. Rischio ricalcolo per le pensioni degli italiani

Corriere della Sera del 27 luglio 2017

Dopo il sì della camera sui vitalizi, l’ex sindacalista ed ex ministro Cesare Damiano lancia l’allarme sulle pensioni. Il motivo lo spiega in una intervista al Corriere della Sera: “Lo strumento utilizzato per ridurre il vitalizio ai politici è pericoloso, perché apre una breccia nel principio che non si possono cambiare retroattivamente le pensioni. Comprese quelle degli operai. Ora il varco è aperto. D’altra parte quando arrivò all’Inps, Tito Boeri proponeva il ricalcolo dei trattamenti in essere, compresi i vitalizi, ‘non per cassa ma per equità’. E diceva che ‘gli importi delle quote retributive delle pensioni liquidate dal fondo pensioni lavoratori dipendenti vengono rideterminati applicando una riduzione alle quote retributive’. E lo ipotizzava per le pensioni dai 3.500 euro in su. Queste idee circolano e secondo me sono devastanti”.

La Camera ha approvato il “ricalcolo” dei vitalizi dei parlamentari

Corriere della Sera del 27 luglio 2017 – Editoriale di Massimo Franco

La Camera ha approvato la cosiddetta “proposta Richetti”, una riforma del trattamento pensionistico dei parlamentari e degli altri eletti, che prevede due modifiche principali: la riduzione dei vitalizi percepiti dagli ex parlamentari e l’innalzamento dell’età pensionabile per i parlamentari attuali e futuri. La legge ora dovrà passare in Senato.

Attualmente circa 2.600 ex parlamentari ricevono in tutto 193 milioni di euro netti di vitalizio, ogni anno. La proposta Richetti prevede di ricalcolare con il metodo contributivo l’importo del loro assegno. Significa che gli ex parlamentari riceveranno un assegno proporzionato ai contributi che hanno versato e non calcolato sulla percentuale dei loro ultimi stipendi. Secondo i calcoli dell’INPS, ci sarà una riduzione del 40 per cento: annualmente gli ex parlamentari passeranno dal ricevere una media di 56.830 euro a una media di 33.568 euro. Numerosi parlamentari ed esperti sostengono però che la legge sia incostituzionale: la Corte potrebbe decidere di bocciarla perché “retroattiva”, cioè perché tocca cosiddetti “diritti acquisiti”.

In alto l’editoriale di Massimo Franco. Da leggere….

Bilancio della Regione nella bufera, la Corte dei conti impugna la parifica

Il procuratore generale della Corte dei conti, Pino Zingale, ha scritto al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone per annunciare l’intenzione di impugnare la parifica del bilancio concessa – dopo un primo rinvio – il 19 luglio. In soldoni significa che sul bilancio della Regione la Corte dei conti dovrà tornare a pronunciarsi, con una decisione che però adesso passa a Roma. Non era mai successo e questo stop è una ulteriore incognita per il bilancio della Regione.

Generazione 1980, rischio di arrivare alla pensione a più di 73 anni

Corriere della Sera del 24 luglio 2017

C’è una generazione, quella di chi è nato dal 1980 in poi, che è investita in pieno da tutte le riforme delle pensioni. Per costoro, il combinato disposto del calcolo contributivo, introdotto dalla Dini per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1995 , e il forte aumento dei requisiti per la pensione scattato con la riforma Fornero del 2011, ha aperto una prospettiva carica di preoccupazioni.

Corriere della Sera – Generazione 1980, rischio di arrivare alla pensione a più di 73 anni