Prefetti, piloti e manager: i pensionati che resistono ai tagli previdenziali

Repubblica del 30 luglio 2017

Nella giungla delle pensioni italiane, non sono solo gli ex parlamentari ad essersi sottratti finora ai calcoli più rigorosi del sistema contributivo, quello che lega gli assegni ricevuti ai contributi versati. Anche se con privilegi di gran lunga inferiori a quelli di deputati, senatori e consiglieri regionali, intere generazioni di pensionati dai 60 anni, chi più chi meno, sono state doppiamente avvantaggiate rispetto ai loro figli e nipoti: perché hanno potuto lasciare prima il lavoro e perché la loro pensione è stata ed è ancora oggi calcolata sulla base dei redditi via via guadagnati e non dei contributi pagati. Per loro infatti, a differenza di quanto potrà accadere tra poco agli ex parlamentari, le regole più rigide introdotte nel 1996 non vengono applicate retroattivamente. Almeno finora.

Precari dei Comuni da stabilizzare, primo sì. Ma l’Ars è paralizzata

Giornale di Sicilia del 3 agosto 2017

Via libera alla stabilizzazione dei precari nei Comuni che hanno i posti disponibili in pianta organica e le risorse: i sindaci non dovranno più attendere il taglio del personale nelle Province prima di procedere. La norma proposta dal governo e approvata in commissione Bilancio all’Ars consentirà dunque di sbloccare una consistente fetta di assunzioni a prescindere da quello che succederà negli altri enti. La Finanziaria prevedeva infatti che le stabilizzazioni avrebbero avuto il via solo dopo una riduzione del personale delle Province tramite processi di mobilità, cioè col trasferimento volontario dei dipendenti in altre amministrazioni, da quelle statali agli stessi enti locali.