Ragioneria dello Stato: “Se salta il limite dei 67 anni, ​a rischio le pensioni di tutti”

La Ragioneria dello Stato mette in guardia su una modifica degli automatismi sull’età per andare in pensione previsti per legge. Sarebbero a rischio le pensioni di tutti. E a dare l’allarme è la Ragioneria dello Stato che sottolinea come una mossa del genere da parte del governo ” renderebbe il sistema pensionistico più debole e lo esporrebbe al rischio della discrezionalità politica”. Poi la Ragioneria spiega nel dettaglio cosa può accadere: “Anche interventi legislativi diretti non tanto a sopprimere esplicitamente gli adeguamenti automatici previsti dalla normativa vigente, ma a limitarli, differirli o dilazionarli, determinerebbero comunque un sostanziale indebolimento della complessiva strumentazione del sistema pensionistico italiano volta a contrastare gli effetti dell’invecchiamento della popolazione, in quanto verrebbe messa in discussione l’automaticità ed l’endogeneità degli adeguamenti stessi, per ritornare nella sfera della discrezionalità politica con conseguente peggioramento della valutazione del rischio Paese”.

Sicilia. Monito della Corte dei Conti. I dirigenti diminuiscono ma la spesa aumenta

Il Mattino del 7 agosto 2017

Per i dirigenti delle Regioni la spending review non ha funzionato, o meglio le teste si sono ridotte ma per chi è rimasto lo stipendio è salito, «in contrasto» con i tetti introdotti con la manovra correttiva del 2010. A sollevare il problema è la Corte dei Conti. I magistrati osservano come la spesa media sarebbe dovuta «rimanere stabile» vista la «presenza dei noti vincoli/blocchi stipendiali». Ma «anche nel 2015» si rileva «la sua tendenza a crescere.

Giornale di Sicilia del 7 agosto 2017

Meno dirigenti ma più pagati, d’altra parte se il numero dei contendenti al «bottino» diminuisce la diretta conseguenza è un aumento della fetta spettante a ciascuno. Ma per la Corte dei Conti non doveva andare così, visti i paletti fissati con le politiche di spending review. Nel rapporto «La spesa per il personale degli enti territoriali», pubblicato in settimana, i magistrati contabili lamentano infatti «la reiterata prassi di ripartire le risorse del trattamento accessorio – una parte cospicua del trattamento economico dirigenziale – tra i dirigenti rimasti in servizio, in contrasto» con i limiti introdotti a partire dal 2010. Ecco che «la riduzione di personale non produce l’effetto di realizzare economie di spesa».