Ecco l’accordo FAMP 2017 non sottoscritto dal COBAS CODIR

Palermo 10 agosto 2017 – Il COBAS CODIR ha chiesto l’immediato pagamento di una quota non inferiore a 8/12 dell’anticipo FAMP 2017 comprese le indennità ma non ha sottoscritto l’accordo (a differenza di tutti gli altri sindacati) in quanto contrari a tutte le richieste di accantonamento non previste espressamente dal C.C.R.L. e che, sostanzialmente, vanno a erodere una parte consistente del salario accessorio spettante a ogni dipendente.

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Famp 2017. Sottoscritto l’accordo all’Aran con le (ormai) consuete estrapolazioni. Il Cobas/Codir non ci sta! (comunicato del 10 agosto)

http://lnx.codir.it/site/it/?p=11087

Palermo, 10 agosto 2017

Il COBAS CODIR denuncia, da sempre, l’inadeguatezza dell’attuale sistema di ripartizione del salario accessorio perché non adeguato alle reali esigenze della macchina amministrativa e alle, più che legittime, aspettative dei lavoratori; prova ne sia che alcuni servizi essenziali (dighe, ispettori del lavoro, etc.) devono attendere e sperare che il dirigente generale competente metta nero su bianco la richiesta di risorse aggiuntive, richiesta che arriva puntualmente in ritardo e, guarda caso, a trattative iniziate.
Il COBAS CODIR ha, inoltre, continuamente e ripetutamente evidenziato come indennità, straordinari e saldo del piano di lavoro – oltre a essere previste attraverso un sistema sicuramente superato e a volte iniquo – vengono pagati frequentemente con inaccettabile ritardo: bene che vada, nell’anno e mezzo successivo a quello di competenza (ci sono anche casi di ritardi di tre anni sul pagamento degli emolumenti per le prestazioni effettuate), una situazione non più sostenibile.
La distribuzione e la politica del salario accessorio sarebbe dovuta essere, perciò, rivisitata all’interno del nuovo contratto giuridico di lavoro rivendicato dal COBAS CODIR.
E’ per questo motivo che abbiamo ritenuto di non dovere sottoscrivere l’ennesimo accordo sul FAMP che rappresenta la chiara volontà del governo regionale di non rinnovare l’amministrazione e l’organizzazione del lavoro: un ulteriore affronto all’Amministrazione e ai lavoratori da parte di un governo regionale ormai decotto e privo di qualsiasi progetto politico di rinnovamento.
Rivendichiamo, invece, il rinnovo del contratto di lavoro all’interno del quale ridiscutere di nuove regole di produttività e di riclassificazione del personale oltreché una trasparente distribuzione del salario accessorio, delle indennità e degli straordinari.
Premesso ciò, il COBAS CODIR non è voluto entrare nel merito di alcuna richiesta di estrapolazione a monte formulata inopinatamente da molti Dipartimenti. Le autorizzazioni di estrapolazione a monte – al di là della loro concreta e reale legittimità – ci sembrano, infatti, non solo incoerenti con il contratto, ma vanno a favore delle volontà di un governo che, di contro, non ha voluto attivare per tempo i dovuti percorsi per il rinnovo contrattuale disattendendo impegni più volte sottoscritti.
Non si comprende, poi, come l’Aran e i sindacati possano entrare nel merito delle richieste di estrapolazione extra contrattuali effettuando tagli rispetto alle richieste originarie, così come non si comprende come si possa accettare che qualsiasi sigla sindacale possa entrare nel merito di 50mila euro in più o in meno da attribuire a un Dipartimento lasciando trasparire logiche da regolamento dei conti. O le estrapolazioni sono legittime e allora è legittimo integralmente quanto richiesto, oppure non lo sono e quindi sarebbero dovute essere tutte respinte in blocco! Così è un vero e proprio mercato delle vacche!
Ribadiamo, invece, che la questione centrale è quella della necessità di riaprire subito le trattative per il rinnovo del contratto e per la riclassificazione con serietà e impegno.
Il COBAS CODIR al tavolo ha chiesto l’immediato pagamento di una quota non inferiore a 8/12 dell’anticipo FAMP 2017 comprese le indennità, non sottoscrivendo l’accordo (a differenza di tutti gli altri sindacati) in quanto contrari a tutte le richieste di accantonamento non previste espressamente dal C.C.R.L. e che, sostanzialmente, oltre ad andare incontro, come detto, alle volontà di un governo perfido e sleale, vanno a e rodere una parte consistente del salario accessorio spettante a ogni dipendente.

Boeri. Pericoloso fermare aumento età pensionabile. “Fermare l’adeguamento ci costerà 141 miliardi”

Il Giornale del 10 agosto 2017

Il presidente dell’Inps torna a criticare l’idea bipartisan di congelare lo scatto a 67 anni dell’età del ritiro dal lavoro. Ipotesi stroncata dalle fresche stime della Ragioneria, secondo la quale il sistema sarebbe a rischio. Fermare l’adeguamento ci costerebbe 141 miliardi.

Il Giornale – Pensioni, Boeri attacca: “Fermare l’adeguamento ci costerà 141 miliardi”

Il Codacons alla Corte dei conti «Bloccare assunzioni nella Sanità»

fonte: La Sicilia

La Sicilia del 10 agosto 2017

Palermo. Gli ospedali siciliani stanno letteralmente scoppiando per la carenza di personale e il via libera dell’ assessore ai 18 tra commissari e direttori generali delle aziende a procedere all’ assunzione del personale – 5.138 per l’ anno 2017 – sembra non essere gradito dal Codacons che, ha deciso di presentare, al riguardo un esposto alla Corte dei conti «paventando lo spettro del voto di scambio. Infatti – si legge nella nota del Codacons – desta sospetto la circostanza che dopo cinque anni di governo regionale, l’ assessorato alla Sanità sia riuscito a sbloccare i fondi e a coordinare le operazioni di assunzioni di oltre 5.138 unità, procedendo ad una stabilizzazione straordinaria attesa dal 2003. Per tale ragione si ritiene opportuno segnalare quanto riportato sopra al fine di accertare se non vi siano state delle condotte illecite fonti di danno erariale». L’ esposto è stato presentato anche all’autorità anticorruzione tramite l’ avvocato Elisa Di Mattea, dirigente Ufficio Legale regionale Codacons e chiede alla Corte dei conti di bloccare le annunciate nuove assunzioni nel comparto sanitario siciliano. In particolare il Codacons ha chiesto alla Corte dei conti «di fare chiarezza e trasparenza e quindi, colpire eventuali abusi che dovessero risultare perpetrati e se nella fattispecie possa configurarsi uno spreco di denaro pubblico a danno della collettività e conseguentemente sanzionando le eventuali scelte dannose per la collettività stessa ivi comprese le ipotesi di illeciti fonte di danno erariale».All’autorità anticorruzione, invece, è stato chiesto invece di «aprire immediatamente un apposita istruttoria volta a valutare la vicenda denunciata e a predisporre tutti gli accertamenti del caso e profili sanzionatori ritenuti idonei in caso di accertata responsabilità a carico di tutti coloro che verranno individuati come responsabili».Sulla vicenda ha preferito non intervenire l’ assessore alla Salute, Baldo Gucciardi.A. F.