38 posti di dirigente agli esterni? L’assessore Valenti smentisce

Dirigente«Smentisco categoricamente che la Regione siciliana possa procedere all’assunzione di 38 dirigenti. Si tratta di una notizia del tutto priva di fondamento. Attualmente, diverse norme vigenti vietano l’instaurazione di nuovi rapporti di lavoro. E in ogni caso, ammesso che fosse possibile, qualsiasi procedura di reclutamento di personale non potrebbe che avvenire attraverso una selezione pubblica». Lo dice il vicepresidente della Regione siciliana e assessore per la Funzione pubblica, Patrizia Valenti, definendo «inutili e pretestuose le polemiche di questi giorni sollevate da alcuni organi di stampa».

«Non si capisce come si possa confondere un semplice atto di interpello – avviato da taluni dipartimenti regionali, per individuare 38 dirigenti interni, già facenti parte del ruolo unico dell’amministrazione, con esclusione anche dei dipendenti degli enti sottoposti a vigilanza e controllo della Regione, da destinare ad altri settori per meglio razionalizzare la macchina burocratica – con un fantomatico reclutamento di esterni. Quanto poi a presunte dichiarazioni ufficiali, ma anonime, da parte dell’amministrazione, mi sa che, in una giornata estiva, sono state scambiate lucciole per lanterne».

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “38 posti di dirigente agli esterni? L’assessore Valenti smentisce”

  1. L’assessore Valenti “sorvola” però sulle possibili conseguenze di questi atti di interpello.
    Se andranno deserti, com’è probabile, a seguito di pressanti, urgenti e specifiche necessità dell’amministrazione, gli assessori competenti saranno ancor più legittimati a ricercare all’esterno esperti e consulenti, con incarichi a tempo determinato, per perseguire gli “obiettivi”, che verranno definiti strategici, al raggiungimento dei quali nessun dirigente appartenente ai ruoli regionali si è spontaneamente offerto di concorrere.
    Come se fossimo nati ieri…..;)

  2. Non si capisce la ratio dell’esclusione degli altri lavoratori del comparto (per intenderci quelli degli enti pararegionali) da questi processi di mobilità.
    Peggio: non si capisce come quest’esclusione venga contrabbandata come un elemento di garanzia atteso che il comparto è unico e questi lavoratori sono già retribuiti con finanza regionale.
    Non ci sarebbe nessuna assunzione, nessuno aggravio di spesa ma solo vantaggi organizzativi.
    Chi e che cosa garantisce l’esclusione di questi lavoratori? Perchè questi interpelli inutili se circosritti sempre nello stesso bacino più e più volte battutto?

I commenti sono chiusi.