Misurazione, valutazione e trasparenza della performance dei dipendenti regionali

L’altro ieri le agenzia di stampa hanno battuto una notizia che, nel pieno del marasma provocato dalla proroga dell’esercizio provvisorio e dalla vicenda giudiziaria del Presidente della Regione, è passata un po’ in sordina.

La notizia era questa:

“Cambia la valutazione dei dipendenti. Al via le nuove modalità per la misurazione, valutazione e trasparenza della performance dei dipendenti regionali” (Leggi l’articolo).

La Giunta regionale ha, infatti, approvato definitivamente, dopo il parere del CGA, lo schema di regolamento attuativo dell’articolo 11 comma 3 della legge regionale 5/2011.

Il regolamento è stato inviato alla Corte dei conti e successivamente sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione.

Per meglio comprendere ciò di cui stiamo parlando dobbiamo partire dall’approvazione della legge delega 4 marzo 2009, n. 15 (Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni) meglio conosciuta come “legge Brunetta”. Oggetto della legge era la riforma del lavoro pubblico, ivi compresa la contrattazione collettiva e decentrata (Scarica la legge).

Poiché si trattava di una legge delega la sua attuazione è effettuata attraverso un decreto legislativo: il D.lgs 150/09 (Scarica il decreto).

Suddetto decreto, giova ricordare, è frutto anche dell’intesa separata, sottoscritta il 30 aprile 2009 dal governo e da Cisl e Uil, sulla modifica del modello contrattuale nei comparti del pubblico impiego che ha ridotto gli spazi della contrattazione, lasciando al governo ogni decisione relativa all’attribuzione di salario accessorio, carriere e mobilità dei dipendenti.

Il decreto in questione è, tanto per intenderci, quello che stabilisce le 3 fasce di merito (25-50-25) ai fini dell’attribuzione del salario accessorio (il 25% del personale avrà il 50% del salario accessorio, il 50% del personale avrà il restante 50% di salario accessorio, il 25% del personale non avrà salario accessorio. La collocazione in tale fascia è criterio di demerito e di insufficiente rendimento ai fini delle progressioni economiche e di carriera e dopo 2 anni di inserimento in tale fascia può essere licenziato).

Alcuni dei principi (per fortuna non tutti) del D.lgs 150/09 sono stati recepiti dall’art. 11 della L.R. 5 aprile 2011 n. 5 “Disposizioni per la trasparenza, la semplificazione, l’efficienza, l’informatizzazione della pubblica amministrazione….”.

Suddetto art. 11, al comma 3, rinvia ad un successivo regolamento, da adottare con decreto del Presidente dalla Regione, le modalità di attuazione delle norme in materia di misurazione, valutazione e trasparenza della performance.

Clicca sul link e scarica lo schema di regolamento adottato dalla Giunta e inviato alla Corte dei Conti. Deliberazione n. 298 del 27 ottobre 2011 – Schema del Regolamento attuativo dell’art.11, comma 3, della legge regionale 5 aprile 2011, n 5, norme in materia di misurazione, valutazione e trasparenza della performance

Prime impressioni.

Il regolamento in questione, pur introducendo un sistema di valutazione più favorevole rispetto a quello introdotto dal D.lgs 150/09 (non vi è, infatti, traccia del famigerato 25-50-25), lega, tuttavia, l’attribuzione di incentivi, sia economici che di carriera, a vantaggio dei dipendenti che conseguono le migliori performance, e, nel caso dei dipendenti del comparto, ciò verrà deciso dal dirigente della struttura in cui il lavoratore è incardinato.

Siamo al punto di partenza (leggi qui).

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir