Abolizione delle province. La Valenti cambia idea. Alla Regione il grosso delle competenze con il relativo personale

La norma approvata dalla giunta prevede che alla Regione rimanga la gestione dei beni culturali: quindi i musei e i beni delle Province verrebbero trasferiti all’assessorato regionale competente, compresi i dipendenti. Alla Regione passa anche la manutenzione della rete stradale provinciale e il trasporto locale interurbano, la realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti e di depurazione delle acque, la protezione del patrimonio naturale, la tutela dell’ambiente, l’attività di prevenzione e di controllo dell’inquinamento «anche attraverso la vigilanza sulle attività industriali». E ancora, la formazione e le strade (comprese le ex trazzere).

Ai comuni andrebbe la manutenzione scuole con il relativo personale.

Poco più di due settimane fa, invece, rispetto all’allarme lanciato dal Cobas, la Valenti aveva detto: «nessuno ha mai neppure ipotizzato il passaggio di questo personale alla Regione. Non c’ è ancora una soluzione ma escludo che si vada in questa direzione».

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Abolizione province

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

2 Risposte a “Abolizione delle province. La Valenti cambia idea. Alla Regione il grosso delle competenze con il relativo personale”

  1. Beh, non si scappa: le competenze e il personale delle province devono pur essere assegnati a qualche ente….o alla Regione o ai Comuni (o consorzi).
    Il problema semmai è vigilare che, in questa nuova distribuzione, nessuno abbia a rimetterci….. ma nemmeno a guadagnarci, soprattutto a scapito di altri dipendenti pubblici.
    Il sindacato ha il dovere (morale, oltre che istituzionale) di controllare che tutto venga fatto secondo le regole (esistenti e non fatte nuove ad hoc), scovando e denunciando tentativi di favoritismi ma rispettando e, anzi, promuovendo le eventuali aspettative di carriera davvero meritevoli.
    La storia dell’amministrazione regionale è piena di transiti di dipendenti diventati regionali con promozioni assolutamente illegittime (…anche ad alto livello…) diventate esecutive perché chi doveva vigilare (…o revocare…) non l’ha fatto (…o è stato impedito a farlo…).

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