Il principale ostacolo a questo processo di liberalizzazione è dal lato dell’offerta. Perché chi deve accettare i buoni mensa — esentasse, se cartacei fino al limite di 5,29 euro, se elettronici fino a 7 euro — deve fornire un servizio, un prodotto, un pasto anticipandone i costi e aspettando un rimborso da parte delle società emettitrici (qualche giorno fa in un supermercato Carrefour a Roma un volantino esibito alla cassa imponeva il tetto del 50% dell’importo della spesa tramite ticket mensa)
Ecco perché molti preferiscono non accettarli, perdendo una buona fetta di clientela.
- Corriere della Sera – Buoni pasto, da oggi nuove regole Sì al cumulo per fare la spesa
- PensioniOggi – Buoni Pasto, Ok al Cumulo sino ad otto per fare la spesa
Si perché adesso ci mancano pure i buoni pasto per i dirigenti, poveretti con il loro misero stipendio devono arrotondare se no non arrivano a fine .mese, ma i buoni pasto spettano a chi fa il rientro e le 10 ore , i dirigenti non hanno l,obbligo di fare le 36 ore quindi a loro non spetta!
A chi ha la funzione e l’incarico di dirigente, con responsabilità dei procedimenti e dei provvedimenti, magari di milioni di euro, non spetta il buono pasto nei rientri obbligatori. Per i funzionari direttivi si. Ing.Gaspare Barraco.Marsala.