Circolare trasferimenti. L’editoriale di Sunseri. Ogni tanto “una buona notizia”

Una buona notizia
Giornale di Sicilia del 3 ottobre. Per scaricare l’articolo dal sito dell’Ars clicca sopra l’immagine

Corruzione? Crisi economica? Disoccupazione? Strade che franano e si sbriciolano?

Poco importa!

Nel famoso film di Benigni “Johnny Stecchino” il problema di Palermo era il traffico. Per Sunseri il “problema” della Sicilia è la mobilità dei dipendenti regionali.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir

4 Risposte a “Circolare trasferimenti. L’editoriale di Sunseri. Ogni tanto “una buona notizia””

  1. I regionali non sono la piaga, sono solo impiegati di un ente governato in modo inadeguato e talvolta scandaloso da decine di anni .
    Perchè non parla male di PIP e forestali? Provi a mostrare l’abilità della sua penna scrivendo dei forestali e della loro grande utilità, del bisogno estremo per gli enti di quelle brave persone che sono i PIP ?!!! Perchè non scrive sulla utilità dei lavoratori degli uffici di gabinetto e di molti dei dipendenti comunali imboscati ? E dei netturbini non trova nulla da dire? Dei lavoratori dei cimiteri proprio nulla? Ma come ? Scrive solo dei regionali? La cosa mi stranizza molto !!!!

  2. E di chi è la colpa di tutto ciò? Ma senza ombra di dubbio dei politici, nessuno escluso, che hanno fatto del clientelismo la loro fonte di vita eletorale.

  3. @Andrea
    Se esistono Dipartimenti inutili, se esistono uffici e postazioni dirigenziali creati al solo fine di garantire un contratto al dirigente, questi vanno soppressi e il personale riassegnato, come tu dici, “dove c’è da lavorare”. Pensa quanto si risparmierebbe in termini di affitti e contratti dirigenziali.
    Purtroppo con questa circolare sulla mobilità non è quello che si prefigge la politica in generale e l’assessore alla funzione pubblica in particolare. Nel taglio delle postazioni dirigenziali non mi pare che si parli, al momento, di soppressione o accorpamento di dipartimenti e le strutture intermedie che stanno “saltando” sono solo quelle dei dirigenti che saranno collocati in quiescenza.
    Premesso quanto sopra, il sindacato che rappresento si è battuto all’Aran non contro la mobilità ma per creare un sistema di regole oggettive che possano evitare abusi e clientelismi.
    Dando per scontato che tu sei tra i più preparati professionalmente e tra i più dediti al lavoro, ti ritieni al riparo da un eventuale trasferimento presso un dipartimento che richiede personale “qualificato” o saresti in cima alla lista, mentre chi passa il tempo a bivaccare nei corridoi o a fumare davanti le macchinette del caffè resterebbe, quasi sicuramente, al proprio posto?
    Il problema di tutti noi è che dovremmo imparare a vedere un po’ più lantano dal nostro naso.

  4. Sono d’accordo con Sunseri.
    Deve finire che dove c’è da lavorare si è in quattro gatti e invece dove c’è da fare pubbliche relazioni si debba assistere a passeggiate lungo i corridoi, bivacchi davanti le macchinette e fumate interminabili.
    Si è assunti per lavorare e non per rubare. E questo è un messaggio anche per i sindacalisti, maestri nel trovarsi le vie e i mezzi per imboscarsi e non farsi vedere mai sul posto di lavoro.

I commenti sono chiusi.