Con la malattia autocertificata si alza il rischio degli uffici vuoti

Il Sole 24 Ore del 7 luglio 2017

È attualmente al vaglio del Senato una (curiosa) proposta di modifica della normativa che disciplina gli obblighi di attestazione in caso di assenza dal lavoro per i primi tre giorni di malattia.

L’attuale normativa prevede l’obbligo di certificare ogni assenza per malattia, anche se di breve durata, a opera del medico e previo accertamento dello stato di malattia. Il disegno di legge, partendo dal presupposto che la malattia di breve durata è ricollegabile a sintomi riferiti dal paziente non suscettibili di essere effettivamente verificati dal medico – il quale, nei fatti (secondo i promotori della legge) si limiterebbe a prendere atto di quanto riferito dal paziente (e già questo stupisce…) – propone che, laddove l’assenza sia di durata non superiore ai tre giorni, il lavoratore possa limitarsi a comunicare, sotto la sua responsabilità, «il proprio stato di salute» (si badi non la malattia, che ovviamente da solo non può accertare…) al medico il quale, senza dover provvedere ad alcuna visita o accertamento, lo comunica all’Inps e al datore di lavoro. Sarebbe pertanto sufficiente scrivere: «Comunico che oggi, e per i prossimi due giorni il mio stato di salute non è perfetto», per starsene a casa.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir