Finita la luna di miele tra l’Italia e Renzi. Dopo le contestazioni popolari anche la stampa amica ora lo attacca

Matteo Renzi Conferenza2.2014Non si riesce ancora a capire se la luna di miele di Renzi sia finita con i cittadini o con i giornalisti. O, più verosimilmente, sia con gli uni che con gli altri.

Dopo le contestazioni di Taranto e Palermo, di certo è visibile un’escalation di editoriali che mettono in discussione l’operato del governo.

Mario Sechi sul Foglio e Lucia Annunziata sull’Huffington Post non le mandano certo a dire a Matteo Renzi.

Anche quotidiani che all’inizio si erano espressi positivamente nei confronti del nuovo premier e del governo, ora lo attaccano

Scrive Eugenio Scalfari sulle pagine di Repubblica: “ Il 25 maggio numerosi italiani hanno votato Renzi nelle elezioni europee, dandogli un’altissima percentuale di consensi e molta forza all’interno e all’estero. Ma sono passati appena quattro mesi e la fiducia nel giovane leader si è alquanto erosa: il 70 per cento degli elettori teme che il Paese non ce la faccia a superare la crisi, il 90 per cento si attende molti e sempre meno sopportabili sacrifici. Infine la fiducia nel leader è scesa per la prima volta passando dal 74 al 60 per cento. È ancora molto alta ma il verso, come direbbe lui, è cambiato e non è da escludere che nelle prossime settimane scenda ancora di più.

Le ragioni ci sono. La pressione fiscale rilevata dalla Banca d’Italia, tra il 2013 e il 2014 è aumentata dal 43,8 al 44,1 per cento. Per erogare a 10 milioni di cittadini un bonus di 80 euro al mese le tasse sono aumentate per 41 milioni di contribuenti. Il governo ha fatto molti annunci e molte promesse ma ha realizzato assai poco. Secondo il capogruppo dei senatori di Forza Italia, Renato Brunetta, il tasso di realizzazione delle promesse di Renzi oscilla tra il 10 e il 20 per cento.

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir