Il dipendente sta a casa per malattia: autocertificazione nei primi 3 giorni

Corriere della Sera del 5 luglio 2017

Un lavoratore che avverta un piccolo malore, comunque passeggero, problemi gastrointestinali, una febbre alta, insonnia o mal di testa, potrà autocertificarsi per i primi tre giorni l’assenza dal lavoro. Così il medico farà solo da «postino», informandone l’Inps e il datore di lavoro, ma non avrà pesanti responsabilità di fronte a un giudice e non potrà essere punito penalmente se il lavoratore avrà dichiarato il falso.

Per ora questa è solo una proposta di legge avanzata dal senatore Maurizio Romani (Idv): il testo, contenuto in due articoli, è all’esame della Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama.

In pratica il lavoratore «comunica per un periodo inferiore a tre giorni con sua esclusiva responsabilità il proprio stato di salute al medico curante», recita uno dei due articoli. Questo determina per il cittadino una minore protezione, non potendo essere “appoggiato”, come invece avviene adesso, dalla certificazione del suo medico curante. Con questa norma i furbi «saranno più responsabilizzati – precisa Maurizio Romani – e i medici rischiano pene meno gravi di quelle previste oggi, che sono francamente esorbitanti».

Pubblicato da benedettomineo

Dirigente sindacale Cobas/Codir